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i - rustico filippi | 15 |
XXVIII
Descrive l’orgasmo d’un erotomane.
Quando ser Pepo vede alcuna potta,
egli annitrisce si come distriere;
e non sta queto: innanzi salta e trotta,
4e canzisce, che par pur un somiere.
E coni’ baiardo ad ella si raggrotta,
e ponvi il ceffo molto volontiere:
ed ancor de la lingua giá non dótta,
8e spesse volte mordele il cimiere.
Chi vedesse ser Pepo incavallare
ed annitrir, quando sua donna vede,
11che si morde le labbra e vuol razzare!
Quelli, che dipo par, non si ricrede:
quando v’ha ’l ceffo, si la fa sciacquare,
14si le stringe la groppa, ch’ella pede.
XXIX
Consigli alle donne sul modo d’usare uno specifico,
che un tale fa vantare con pubblico bando.
E1 Muscia si fa dicere e bandire:
qual donna non avesse buon marito,
ch’aggia picciol dificio da servire,
4che vada a lui, cad e’ n’è ben fornito.
Ed ancor questo fa nel bando dire:
ch’è sedici once, sanza il rimonito:
e dice ben, se non la fa pedire
8a ogni tratto, che vuol perder lo ’nvito.
Ma, se se ne atterranno al mio consiglio,
innanzi il proveranno ver’di mezzo,
11que’, c’ha la schiena bianca e ’l co vermiglio;
e poi, quando verrá colá ’l da sezzo,
darannovi con ambo man di piglio:
14ch’a ben ripalleggiarlo egli è un vezzo.