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Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/22

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16 i - rustico filippi

XXX

È grato ad Amore, perché lo privilegia su tutti gli altri amanti

Amor fa nel mio cor fermo soggiorno,
e quindi non si parte né va fòri;
ma manda li suo’ messi spesso intorno,
4cercando e provvedendo gli amadori.
E’ntende le rasgion ciaschedun giorno:
a tal dá gioia, a tal dona dolori;
ma’l meo segnore ha me in tal loco adorno,
8ch’io passo tutti gli altri intenditori.
Oi core orrato piú di nessun core,
per ch’ami la megliore e la piú gente;
11orrato, poi che torna teco Amore!
Cortese ed amoroso meo segnore,
di cui mi credo star leal servente,
14non vi so graze far di tanto onore.

XXXI

La sua donna è superiore a tutte le altre.

Tutte le donne, ch’io audo laudare,
parmi che lor non aggiano bieltate;
quando posso la mia donna membrare,
4son neiente le laude, che son date.
Ma’ che vorria ch’Amor tanto in parlare
mi desse graza, ch’io con veritate
savesse a tutta gente addimostrare
8com’è somma de l’altre donne nate.
Deo, ché maraviglia sembreria
a dir tanta smisura di bellezze,
11quante son quelle di madonna mia!
Per ch’io non posso dir le grand’altezze;
io non so se m’avvèn per gelosia,
14ch’io non oso nomar le sue adornezze.