Pagina:Abba - Le rive della Bormida.djvu/279

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La campana del convento suonava in quella l’avemaria a distesa; annunciando la festività dell’indomani. Quella della parrocchia di C...., entrava anch’essa a mandare il suo saluto alla notte: e a quei suoni s’aggiunsero subito quelli delle campane dei borghi, poco lontani dal convento. Fra l’altre si discerneva assai bene quella di D... a certo squillo, che imprimeva nell’aria una malinconia da far pensare all’eternità. Quella sera gli squilli parevano lamentosi più dell’usato, al padre Anacleto; il quale, se fosse stato uomo d’altro cuore, lasciati i fiaschi dov’erano, e accommiatati gli amici; avrebbe piegate le ginocchia e giunte le mani, chiedendo perdono al cielo, d’essersi immischiato in un matrimonio, che ad un giovane allevato al suono di quella campana, aveva tolta la gioia forse per sempre.