Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/21

Da Wikisource.

l’utile, a quali virtú è necessario 15

usare liberalitá né magnificenzia, limosine né altre opere pietose, senza beni necessari e bastanti.

Sofia. Non è assai, per simili opere virtuose, la buona disposizione de l’animo, pronto per farle quando avesse il modo? E cosí, senza ricchezze, l’uomo potria essere virtuoso.

Filone. Non basta tal disposizione senza l’opere; perché le virtú son abito di ben fare, le quali s’acquistano perseverando ne le buone opere. Ed essendo cosí che tali opere non si possono fare senza beni, ne segue che senza quelli non si possono aver simili virtú.

Sofia. E perché non conobbero questo li stoici? e li peripatetici come possono negare che le ricchezze non divertino l’animo da la felice contemplazione?

Filone. Concedono li stoici che alcuna virtú domestica e urbana non si può acquistare senza beni. Ma non t’inganni che consista in quelli la felicitá: anzi in la vita intellettiva e contemplativa; per la quale si debbeno lassare le ricchezze, e ancor le virtú che da quelle procedono veder non si convertino in vizi, ma in altre virtú piú eccellenti e piú propinque a l’ultima felicitá. Né questo possono negare li peripatetici. Né in fra loro è altra differenzia se non che li stoici, con il desio del piú nobile, non férno conto del necessario per alcune virtú morali, quali hanno bisogno de’ beni: come in effetto conviene agli uomini molto eccellenti che, cercando acquistare l’ultima felicitá, avendo la chiarezza del sole, cercano lume di candela, massime conoscendo tali beni il piú de le volte essere causa di vizi piú che di virtú. Ma li peripatetici, conoscendo le ricchezze non essere necessarie a simili uomini quali son chiari, hanno dimostrato altre gran virtú per inferiori di quelle e hanno monstrato come alcune di quelle virtú s’acquistano mediante li beni. Però cosí l’uno come l’altro concedono che la negligenzia è il lassare di desiare il necessario, qual è in quelle virtú che non s’hanno mediante l’intellettual contemplazione. Sará adunque vizio contrario de la cupiditá del superfluo; e la suffizienzia di desiderare il necessario è il mezzo delli due estremi, il quale è eccellente virtú nel desio de le cose utili.