Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/225

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Poco avanti al mattino in mezzo il petto
La sua stella maggior ch’ogni altra avanza
Di possanza e d’onor; ma in quello stato,
265L’aer puro e seren fa torbo e fosco.
Guarde il chiaro splendor ch’è il tesor primo
Della vergine Astrea, che ’l nome porta
Del buon vendemmiator, ch’or surge avanti
Al ritornar del Sole; e ’l freddo Arturo,
270Già bagnando il terren, si asconde e fugge.
La Donna di Etiopia, amata e culta
Dal volator Perseo, nel primo bruno
Si mostra in oriente, e turba il mondo.
I due Pesci e ’l Monton, sotto all’occaso
275Discendendo al mattin, di Noto e d’onde
Lascian segnati i dì che veggion giunto,
Per le notti adeguar, già in Libra il Sole.
Or nel tempo medesmo, al loco istesso
Si attuffa irato il tempestoso Auriga
280Che sovente al villan fa guerra e danno.
Quando al freddo Scorpion Delio ritorna,
Si vede ir nel mattin con austro e pioggia
Il principio del Tauro all’occidente:
Or con brina o con giel caggiono in mare,
285Quando ci spunta il Sol, le sette stelle
Ch’ei porta in fronte; e la sementa invita:
Or si asconde da noi Cassiopeia
Ventosa e turba; e tra ghiacciosi spirti