Colma si sta:
L’acqua cedrata
Di Limoncello, 780Sia sbandeggiata
Dal nostro ostello:
De’ gelsomini
Non faccio bevande,
Ma tesso ghirlande 785Su questi miei crini:
Dell’aloscia e del candiero
Non ne bramo e non ne chero:
I sorbetti, ancorchè ambrati,
E mille altre acque odorose 790Son bevande da svogliati,
E da femmine leziose:
Vino, vino a ciascun bever bisogna,
Se fuggir vuole ogni danno;
E non par mica vergogna 795Tra i bicchier impazzir sei volte l’anno.
Io per me sol nel caso,
E sol per gentilezza
Avallo questo e poi quest’altro vaso;
E sì facendo, del nevoso cielo 800Non temo il gielo,
Nè mai nel più gran ghiado io m’imbacucco
Nel zamberlucco,
Come ognor vi s’imbacucca