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242 i libri della famiglia

rori e vizii, quanto da ogni parte abondano, scorgere quale ti sia vero amico. Per questo a me sarebbe caro sapere se voi alla donna vostra insegnasti conoscere chi vi fusse amico.

Giannozzo. Non l’insegnai conoscere, no, chi mi fosse amico, però che, come tu di’, così questo a me pare cosa incertissima e molto fallace intendere l’animo d’uno se m’è vero amico o no. Ma io bene alla donna insegnai conoscere chi ci fosse inimico, e poi appresso l’insegnai chi ella dovesse riputare amico. Dissili: «Non stimare, moglie mia, uomo alcuno mai essere nostro amico el quale tu vegga cercare contro all’utile nostro; e stima colui essere inimicissimo il quale cerchi cosa alcuna contro al nostro onore, imperoché più a noi debba essere caro molto l’onore che la roba, più la onestà che l’utile. Manco ci farà danno chi a noi torrà qualche cosa, che chi ci darà infamia. E perché, moglie mia, in due modi si vive contro alli inimici, o superchiandoli con forza, o fuggendoli ove tu sia più debole, agli uomini giova adoperare la forza vincendo, ma alle donne non resta se non il fuggire per salvarsi. Fuggi adunque, non mai porre occhio a niuno nostro inimico, ma riputa amico qualunque io in presenza onoro e in assenza lodo». Così li dissi. Dipoi ella così facea. Era onestissima, lieta, governava con modo, procurava con molta diligenza tutta la famiglia. Ma in questo peccava, che alcuna volta, per parere troppo diligente, si sarebbe data a fare una o una altra cosa infima, e io subito gliele vietava, diceali questo comandasse ad altri, e comandando facesse valere sé apresso e’ suoi, in qualunque modo avendosi per casa come si richiede patrona e maestra di tutti, e fuori di casa ancora cercasse acquistare in sé qualche dignità; e per questo qualche volta ancora, per prendere in sé qualche autorità e per imparare comparire tra la gente, si porgesse fuori aperto l’uscio con buona continenza, con modo grave, per quale e’ vicini la conoscessoro prudente e pregiassoro, e così e’ nostri di casa molto la riverissono.

Lionardo. Così a me pare ragionevole la donna sia riverita.