Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/333

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libro quarto 327

dosi, quasi da tutti sarà come rabbioso monstro odiato. E come dice Cicerone, quasi da natura tutti siamo proclivi a occurrere e propulsare e’ pericoli. E se saremo non aperti inimici, non so come ancora agli alienissimi in gravi pericoli loro siamo in luogo e con officio e studio d’amico. E chi non odiasse quelle gente crudelissime di là da’ Nomadi, quali beono el sangue del suo ferito inimico, e que’ ditti Zeloni, quali ne’ teschi de’ suoi morti inimici si pasceano, e quelli Scite, de’ quali scrive Erodoto che de’ dieci presi inimici immolavano uno in luogo di pecore, e solo chi portava el capo dell’inimico era participe della preda, faceano della pelle degl’inimici faretre da saette e simili? Veggio vi sono ragionandone odiosi. Pertanto ogni crudelità da voi sia sempre luntana. E se forse acade severo vendicarci co’ fatti, chi sia prudente, sempre in sue parole sarà modestissimo, e monstrerà in ogni suo gesto non da voglia del vendicarsi, ma da iniuria dell’inimico sé esser stato a così fare sforzato. Marco Tullio, uccisi que’ coniuratori di Catelina, rinunziandolo al popolo disse: «vissero». Fotion non volse per la morte di Filippo suo inimico dimonstrarsi lieto; e agli amici quali el confortavano così ne facesse agli dii sacrificio, rispuose nulla doversi a un re allegrarsi delle calamità de’ mortali.

Non preterirò tre precetti, quali sempre desidero siano in mente a chi contende. Primo: ricordisi quanto e’ nulla più sia che mortale uomo sopposto a’ casi della fortuna; l’altro: consideri che chi lo inimica, per vil che sia, pure è uomo. E non solo el toro e il leone, l’orso e il porco, quali tutti un infimo uomo può con sua industria aterrare, tengono corni, denti e artigli da noiarti, ma e, come disse Brassidas morso nel dito, ancora el topo e qualunque benché minimo sia animale sé difende. Terzo qui precetto: a noi sia sempre persuaso gli animi umani essere volubili; facile poter seguire che di loro inimici ciascuno si pentirà vivere in quelle cure, in quelle sollecitudine continue e troppo, quanto e’ provano, gravi. E come solea dire quello Bias, uno de’ sette antiqui detti Savi Filosofi (quale ancora dicono fu sentenza di Publio