Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/250

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244 de iciarchia


Paulo. Furono certo degnissime, e chi richiedesse qui o più copia o migliore ordine, errerebbe. Tu preponesti le differenze delle nostre operazioni e secondo il fine e secondo la natura loro, ed esplicasti come, sendo la vita dell’omo ben retta non altro che continuata operazione buona in cose buone e degne, si conviene a chi vuol ben meritare del viver suo e ben fruttare el tempo, mai cessare de adoperarsi essercitando in prima l’animo, qual nulla può essere disciolto da tanto frutto del vivere; ultimo, agiungesti qual ragione e modo sia condecente a questa nostra operazione. Piacqueci e lodiànti. Sequita.

Battista. Dicemmo delle operazioni nostre private. Sequita referire delle operazioni qual noi chiamiamo communi operazioni. Diremo adonque, circa le conversazioni degli altri, quali siano le richieste e lodate operazioni de’ buoni e ben costumati. Ma prima interponerò quello che ora qui mi torna in mente, e parmi atto a’ ragionamenti passati, e ancora non alieno da questi che ora sequivano; e sarà questo ch’io referirò quasi come suco espresso da tutti e’ prossimi ragionamenti passati. Dicono e’ savi: distribuisci il tempo atto e decente alle operazioni qual tu ben consigliato intrapreendesti, e in quel tempo dùravi quanto fatica vi bisogna; e reggi quella fatica con tolleranza, e questa tolleranza raffermala con fortitudine d’animo e constanza virile; e questa constanza moderala con buon reggimento, e in tutta la tua operazione dirizza el pensiere, el consiglio, lo instituto tuo sempre ad onestà; e in questo consiglio non ti confidare dello ingegno e discurso tuo più che del iudizio de’ tuoi benivoli e coniunti, massime esperti e dotti in quella cosa qual tu tratti, però che con loro raro ti sequirà che tu poi ti penta. Non par verisimile che ’l iudizio di più omini periti e buoni sia fallace. Ma dal consiglio di te solo facile potrebbe avvenire che in tempo scorgeresti quello che in prima tu non vedevi. Agiugni che della emendazione degli amici arai utilità, e dalla comprobazione loro arai gaudio, e confirmerassi el voler tuo con migliore speranza e con più certa espettazione. E prima si vuole esporsi che tutte le nostre opere, di qualunque natura elle per sé siano, sempre pretendano ad assequire el fine dovuto a chi s’adopera in bene. Assequiremolo