Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/299

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epistola consolatoria 293

né morendo ancora li fu licito non dolersi di nuova e acerbissima ricevuta iniuria, quale tanto era maggiore, quanto e’ la ricevea da persona certo più indegna e in cosa più a sé cara. Appetette il suo figliuolo la sponda del padre. Aggiugni qui el dolore a lui fu udendo da’ suoi perfidi figliuoli la perdita del carissimo e ottimo figliuolo, quale enunziarono fusse stato ucciso dalla fera, e monstrorongli e’ panni sanguinosi. Iosef, adunque, persino da puerizia sofferse avversa, come e’ dicono, fortuna, grave iniuria da’ suoi propri fratelli, onde entrò in servitù. Ebbe e lunga e grave concertazione contro lo infestissimo amore in giovinile età: puro e senza vizio comorò in prigione tra quelli impurissimi e viziosissimi scellerati. Moises, educato tra’ barbari, né padre conobbe né madre; vide in sua servitù uccidere da’ suoi tiranni e’ suoi cittadini, onde per el dolore sé misse errando e fuggendo perfino che venne in ospizio di colui, omo pestifero, quale sacrificava a’ demoni. Visse anni quaranta pascendo le turme, omo nato di re per essere re. E quando poi fu in migliore stato e più amplitudine, visse accerchiato e molestato da maledici e detrattori ingrati e iniquissimi, quali per loro vizi tanto li furono a dolore che ruppe indegnato le tavole in quali erano scritte le santissime legge. Vide varie e inaudite strage de’ suoi. Iesus adolorò vedendo e’ suoi superati dalli inimici. David sofferse suoi iniquissimi fratelli, grave ingratitudine de’ suoi, insidie e tradimenti. Fulli refugio contro alla crudelità del tiranno fingersi senza mente e stolto. Tornando, fuggiti tanti pericoli, e credendo riposarsi tra’ suoi in tranquillità, trovò la sua famiglia ita in servitù. Aggiugni quelli anni in quali irato gli mancò il figliuolo; aggiugni la fame, la peste in quale el si trovò, che in un mezzo dì vide cadere de’ suoi a miserabile morte uomini settanta volte mille.

Simile qual vuoi de’ profeti: a tutti fu la loro vita acerba, e sofferendo tribulazioni ed espettando e desiderando la salvazione d’Isdrael. Fu di loro niuno non beffo da’ suoi cittadini: battuti, trattoli e’ sassi, tenuti in prigione, datoli grave tortura, uccisi crudelissime. Tutti vissero in povertà e ultima necessità di tutte le cose; vestiti di una spoglia di capra riposavansi in terra. Ma tutte queste cose loro, stima, furon nulla a pari al dolore ch’egli