Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. III, 1973 – BEIC 1724974.djvu/151

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ludi rerum mathematicarum 149

io racconto, sarà questo: quasi tutti si regolano con la linea del mezzodì, però che ella è più iusta e più coequabile che termine alcuno del cielo. Adunque dico che se volete trovare in ogni paese qual sia proprio il mezzo, fate così.

Ficcate in terra in luogo piano il vostro dardo, come di sopra, ch’egli stia ben diritto; e quando sia dopo desinare inanzi nona, abbiate un filo, legatelo a piè di questo dardo, e proprio dove finisce l’ombra al sol di questo dardo, terminate il filo e fate girando un circulo intorno al dardo in terra. Sarà adunque il ferro fitto del dardo centro di questo circulo, e chiamisi A. Dove proprio finisce l’ombra del dardo sul circulo si chiami B. Lasciate stare così il dardo. In sul punto B ficcate uno stecco. Poi indi a una ora tornate; vedrete l’ombra del dardo battere altrove. Aspettate ch’ella proprio aggiunga a toccare il vostro circulo, e segnate con un altro stecco questo luogo qual sarà più verso donde si leva il sole, e chiamisi questo stecco segno C, come qui vedete la similitudine. [Fig. 10]


[Fig. 10]