Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. III, 1973 – BEIC 1724974.djvu/261

Da Wikisource.

de amore 257

suoi meriti così forse era da te non indegna d’essere amata. Dicono a chi te ama debbi pari, quanto in te sia, rendere fede e benevolenza. Se tu da costei te conosci essere amato, non ti storrò da questo dovuto officio di amare chi ami te. Ma come farai tu me certo che ella te non molto abbia in odio e a vile? «Oh, ella mi guardò». Gran male fu, se tu non guardavi lei, ella guardassi te; né fu meno da biasimarla, se ella, guardando gli altri, ancora guardò te. «Ella mi sorrise». Non dirò gli paresti ridiculo e da così riderti, ché sempre fusti e a tutti paresti grave e maturissimo. Ma ella così leggiere sorrise per parerti più bella, per più farsi richiedere; ché dicono che ridendo più paiono vezzose. «Ella mi salutò e strinsemi la mano, e mi soppresse il piede con duoi suoi piedi». Ehi, Paulo mio poco prudente, se tu non conosci questi tutti essere segni più tosto di chi voglia infiammarti e molto da te essere amata, che di chi vero te ami? E certo troverai le femmine usare queste carezze e moine molto più quando temeranno non rimanere da’ suoi amanti interlassate e meno che l’usato servite, che quando vorranno gratificarti; ché già in quella età elle non hanno a imparare dove, altrove che in questo così frascheggiare, sia il tuo pieno e ardente desiderio. E pur ch’ella voglia, Paulo mio, quando una femmina vuole, per guardia e paura che la ritardi, mai però li mancherà luogo e tempo a satisfarti, e in quel modo mostrarti più che in cenni e atti vero amarti. E quando pur ti piacessi così credere, questi guardi, risi e gesti siano in altri veri indizi di benivolenza e amore, voglio non però dubiti, se ella vero amassi, per non mostrarsi a te amando suggetta, quale te ella reputa e scorge a sé dato e suggetto, certo mai così darebbe palesi e tali segni del suo amore. Ché già per pruova conosce ciascuna femmina questo, che in una andata alla chiesa potrà a casa ritornare con due dozzine di nuovi amanti. Così siamo noi uomini stolti o troppo liberali a credere loro e ad amarle, che subito, guardati da una, speriamo insino a casa ci mandi le chiavi dell’uscio da via e quelle da mezza scala. Poco prudenti, se non cognosciamo quanto ciascuna femmina dal dì che ella nasce, così giura essere impudica, vana, e mai più dire vero o bene osservare voto o giuramento che ella poi faccia in vita, sempre ogni