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320 | nota sul testo |
pingano il viso mio, acciò dimostrino se essere grati e me essere stato studioso dell'arte. | a la naturale ad ciò grati dimostrino d'essere e io stato studioso nell'arte. | che i gradi dimostrino io essere stato studioso nell'arte. | |
20 | priego e molto ripriego piglino questa fatica ... | io prego e riprego che mio prego vaglia che piglino questa fatica ... (cfr. Inferno XXVI, 65-66). | priego e ripriego e prego che el mio prego valga piglino questa fatica ... |
L’apparato che segue (dietro alla nostra discussione della Redazione latina) registra soltanto i punti in cui siamo intervenuti per correggere F1, o in cui ci sembrava doveroso spiegare l’adozione di questa o quella lezione. In tutti i casi va sottinteso il riferimento al testo latino, il quale ci ha aiutato forse più che i codici P e V ad emendare e a punteggiare il testo volgare. Per la discussione dei rapporti tra questo e la tradizione manoscritta del testo latino vedi qui sotto.
Come abbiamo accennato sopra, le due redazioni, volgare e latina, sono simili ma in un certo senso indipendenti l’una dall’altra: nessuno dei codici latini ci dà un testo in tutto uguale a F1 né d’altra parte (e tanto meno) conforta il tipo di varianti presenti in P e V. Nondimeno si distingue tra i codici latini un gruppo di manoscritti, tutti privi della dedica a Gio. Francesco Gonzaga, che potrebbe dirsi per certe lezioni più vicino al testo volgare di F1: sono F FR G L V2. Diamone qui qualche esempio:
Volgare | Latino |
p. 16, 20 F1: Prima diremo delli estremi, poi de’ mezzani, e ivi apresso del centrico. (P: Prima diremo delli estremi, poi de’ mezzani, poi del centrico. V: Prima delli estremi, poi gli altri). |
p. 17, 31 ac primo de extremis, postea de mediis, tum de centrico dicendum erit. La frase figura in F FR G L V2, e tra gli altri soltanto in O L2 A FL V3 NC, ma, come vedremo, questi ultimi hanno molte lezioni che li distinguono dal testo di F1. |