eloquentia, saranno lette non senza fastidio. Ma io vorrei che mi fusse perdonato, se mentre che principalmente io ho voluto essere inteso, io ho atteso a fare che il mio scriver sia chiaro, più tosto che composto ed ornato, et quelle cose che seguiranno, arrecheranno per quanto io spero, manco tedio a quei che leggeranno. Noi habbiamo adunque trattato de triangoli, de la piramide, del taglio, et di quelle cose che ci parevano da dire. De le quali cose nientedimeno io ero solito ragionare con gli amici miei molto più lungamente con una certa regola di geometria, et mostrar loro le cagioni, perche cosi avvenisse, il che io ho pensato di lasciare indietro per brevità in questi miei commentarii. Perche io in questo luogo ho racconto solamente i primi principii de la Pittura, et gli ho voluti chiamare i primi principii, percioche ei sono i primi fondamenti dell’arte per i Pittori che non sanno. Ma ei son tali, che coloro che gli intenderanno bene, conosceranno che gli gioveranno non poco, quanto allo ingegno, et quanto a conoscere la diffinitione de la Pittura, et quanto ancora a quelle cose che noi doviamo dire. Et non sia alcuno che dubiti, che colui non diventerà giamai buon Pittore, che non intenda eccellentemente quel che nel dipignere ei cercherà di fare. Imperoche in vano si tira lo arco, se prima non hai dessignato il luogo dove tu vuoi indirizare la freccia. Et vorrei certamente che noi ci persuadessimo, colui solo essere per diventare ottimo Pittore, il quale hora ha imparato a collocare ottimamente tutti i d’intorni, et tutte le qualità de le superficie. Et per il contrario io affermo che non riuscirà mai buon Pittore colui, che non saprà esattamente et diligentissimamente le cose che habbiamo dette. Et però è stato necessario tutto quello che si è detto de le superficie, et del taglio. Resta hora che si ammaestri il Pittore, del modo che egli harà a tenere nello immitar con la mano, le cose che egli si, sarà imaginato prima nella mente.