Pagina:Alcune lettere delle cose del Giappone. Dell'anno 1579. insino al 1581, 1584.djvu/98

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$<J LETTERA terre d’^Arimà,conuertt al tempo, che fi corner ti Don Andrea padre di quello giouane,gia quattro anni fono: i quali con la morte di Don Andrea furono da queflo fuo figliuolo, & dalli xjj& B onzi forcati tornare à dietro, tagliando le croci, e f cacciandoci dalle chiefe: ma perchè nell’Giappone fi hà fatto fempre la ChriSlianità con molti impedimeti,ne mai fi rifolueno d’effere chrifliani tut li infteme j Tarue à i padri,che non fi perdefie co fi buona occafioneipche quàdo vedeffcro fatto Cbri• Aliano Animandone, farchbeno il medefimo quelli dell’altre terre. Mà tuttauia erano tanti li defiur li, & l’impedimenti, cheti Demonio metteua bora per megzo della madre, & dcll’auo; bora per mezzo delli %tj,&bonzi,che nè fapeua,ne poteua ilgiouane rifolucrfi.Finalmente deliberò andarfene à Coccinoccu,e battizarfi infieme col fuo zìo, e nepote, & altri molti. Era ogni cofa in ordine per andarfene, & volendo entrare in Nane gli fopragiunfe vn accidete,cbe lo fe venir meno,fi che cafcò in terra comemorto.llchc cagionò gran’trificz %a,come il cafo richiedcua, & riportandolo à cafa flette molto tempo nel medefimo modo,& all’hora fi fparfe rumore, che quello era cafltgodi Tagodi per voler fi egli battezzar e. Furono tanti li pianti della madre, e tante le cofe che tutti gli diceuano tir il cafo fu tale,maffime tra gente dedite à fupcrfiitioni,&augurij,che haurebbe baciato à r’rnoue re dal’buon propofito ogniuno,quanto più vn Gentile.Totrà V. V.confiderare la mefiitia coniche re ftoron»