Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/16

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morte, e la vita. E considero con la debolezza dell’ingegno mio nella costruzzione dell’occhio nostro, prima quella cella, e quel ricettacolo dell’occhio, che contiene l’umore detto da’ Notomisti vitreo, serrato intorno intorno, il quale ricettacolo corrisponde alla nostra stanza di sopra considerata. Abbiamo la pupilla, che corrisponde al foro nostro della finestra; sopra della pupilla si ritrova l’umore cristallino, che ha la forma della lente, e fà l’uffizio, che faceva la lente cristallina, sopra il foro della finestra. (Lascio di considerare alcune tuniche, e muscoli, e nervi, e cartilagini, e tendini, e vene, le quali servono per lo movimento dell’occhio, e delle sue parti, e per conservatione di tutto l’organo) solo si dee notare il sito della tunica retina, la quale corrisponde alla carta, che si adopera nella nostra stanza, sopra della qual tunica si fanno l’immagini de gli oggetti, che sono fuori dell’occhio con tutte quelle circostanze, accidenti, e condizzioni, con le quali si fanno ancora le immagini dentro delle nostre di sopra mentovate stanze, il che anderemo a parte a parte dichiarando, e rincontrando. E prima l’immagini dentro dell’occhio nostro saranno disegnate, e dipinte capovoltate, cioe le parti alte degli oggetti di fuori verranno disegnate nelle parti basse, & inferiori della tunica retina, e le basse de gli oggetti di fuori verranno disegnate nelle parti alte della medesima, e così le parti destre de gli oggetti corrisponderanno alla sinistra, e le sinistre alla destra, e col ferire che fanno i lumi varij de gli oggetti la tunica retina in