Pagina:Alencar - Il guarany, I-II, 1864.djvu/118

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la superficie dei laghi, sotto le cui ali l’acqua par si renda più tersa e tranquilla per lasciarle correre a discrezione.

Talvolta la leggiadra fanciulla col corpo disteso, sorridendo al cielo azzurro, lasciavasi trasportare dalla corrente, o inseguiva le piccole anitrine selvatiche e le marreche che fuggivanle innanzi.

Tal’altra Pery, che tenevasi in distanza dalla parte superiore del fiume, coglieva qualche fiore parassito, lo collocava sopra una barchetta di scorza d’albero, che affidava alla correntìa.

La fanciulla inseguiva la barchetta a nuoto, raccoglieva il fiore, e sulla punta delle dita andava ad offrirlo ad Isabella, che, sfogliandolo tristamente, mormorava quelle parole cabalistiche, con cui il cuore cerca d’illudersi.

In vece però di consultare il presente, interrogava il futuro, perchè sapeva che il presente non avea speranze per lei, e che se il fiore dicesse il contrario, mentirebbe.

Era scorsa mezz’ora che Cecilia stava nel bagno, quando Pery, che collocato sopra un albero, non cessava di gettare tutto all’intorno lo sguardo, vide sull’opposta riva agitarsi gli arbusti.

L’ondulazione in quelli prodotta andava stendendosi, come se un gran corpo strisciasse sul terreno e si avvicinasse al luogo ove la fanciulla si stava bagnando, finchè arrestossi dietro alcune grosse pietre che erano in riva al fiume.

Alla prima occhiata l’Indiano s’accorse che il