Pagina:Alencar - Il guarany, I-II, 1864.djvu/156

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ma la nostra vita, che le vostre gherminelle, signor Loredano.

— E che guadagnereste in uccidermi? dimandò egli sorridendo.

— Questa è ancora più bella! Che guadagneremmo? Trovate che sia cosa di poco momento assicurare la propria esistenza e la propria tranquillità?

— Insensati!... disse Loredano gettando sopra di loro un’occhiata di sprezzo e pietà al tempo stesso. Non vedete che quando un uomo porta un secreto come il mio, a meno che questi non sia un gonzo della vostra stampa, ei deve essersi prese tutte le necessarie precauzioni contro questi piccoli accidenti!

— Ben veggo che siete armato, ed è bene che sia così; rispose Ruy Soeiro; di tal modo sarà morte, non omicidio.

— Direste meglio supplizio, Ruy Soeiro! interruppe Bento Simoes.

Loredano continuò;

— Non sono queste le armi che mi gioverebbero contro di voi; ne ho delle altre ben più potenti; sappiate sol questo, che, vivo o morto, la mia voce verrebbe da lungi, fin anco dalla tomba, a denunciarvi e a vendicarmi.

— Avete voglia di scherzare, signor Loredano? L’occasione è poco opportuna.

— A suo tempo vedrete se scherzo. Ho messo in mano di don Antonio de Mariz il mio testamento, che egli dee aprire quando per assenza