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ATTO SECONDO

SCENA PRIMA

Almachilde, Ildovaldo.

Almac. Vieni, Ildovaldo, abbracciami; sostegno

di mia gloria primiero. All’opre tue,
vinto il confesso, guiderdon non havvi,
che lor pareggi: ma, se pure io valgo...
Ildov. Signor, se presso alla regal bandiera
oggi pugnai contro il vessillo infido
di Clefi, or merto a me non fia: da’ primi
verdi anni miei, cresciuto ebbermi gli avi
in tal pensier, ch’ella doveami sempre
sacra parer la causa di chi regna,
qual ch’ella fosse.
Almac.   Il tuo parlar modesto
ben d’alto cor fa fede: il so; prod’uomo,
presto a piú far, poco il giá fatto estima.
Ma, a piú far che ti resta? appien dispersi,
o spenti hai tu que’ miei nemici vili,
cui paura impennò rapide tanto
l’ali al fuggire. Io fuor di lena affatto,
in tua man li lasciai: sapea ch’ei fora,
dove adopravi il tuo, vano il mio brando.
Ildov. A me fortuna arrider volle. In ceppi
Clefi vien tratto in tuo poter; ferito,
ma non di mortal colpo: al cader suo,