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370 don garzia
A parte anch’essa la pietosa madre

certo sará di un tale iniquo arcano;
e lo seconda forse...
Piero   In ver, nol credo...
ma pur, nol so.
Cosimo   Ch’altro esser può codesto
mentito amor, che a tradimento nuovo
un velo infame? A Giulia esser può caro
Garzía per se? figlia non è fors’ella
del mio nemico? e non succhiò col latte
l’odio di me, del sangue mio? Si asconde
gran tradimento in questo amor: la figlia
fatta è stromento dall’accorto padre
di sue vendette; io non m’inganno. E il mio
proprio figlio?...
Piero   Tu forse entro lor alme
ben leggi; ma nol creder di Garzía:
fervido amor davver lo sprona; e sempre
il cieco duce a buon sentier non tragge:
quindi ei fors’erra. Or che a te piano è il tutto,
deh! tu il rattempra, ma con dolce freno:
deh! non far no, ch’oggi ad increscer m’abbia
d’aver tradito, ancor che a caso io ’l fessi,
quell’amoroso suo fido segreto.
Vero è, ch’a me non lo diss’egli; in corte
a tutti ei chiuso, e piú a’ fratelli suoi:
ma pure, io ’l seppi. — Or, poiché il dissi, fanne
almen suo pro. Dal vergognoso affetto,
padre, lo svolgi; e la sua rabbia ingiusta
contro i proprj fratelli a un tempo acqueta.
Cosimo Ben festi di parlar: suddito figlio,
dover ciò t’era; a me il di piú si aspetta.
Ma, Diego viene.