Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto secondo | 373 |
SCENA QUINTA
Cosimo.
Degna coppia di figli! — Or, qual mia stella
terzo simíl vi aggiunge? Io nol credea,
benché fellon Garzía, fellon mai tanto. —
Ma, di qual occhio rimirar degg’io
Diego, che nato ad imperar, sol parla
di perdonare i ricevuti oltraggi?...
Doleami forte di dover con lingua
laudare in lui, ciò che in mio core io biasmo...
Ma ben esperto ei non è ancor di regno;
apprenderá: tutti di prence io veggo
entro il suo petto i semi. Io coll’esempio
gl’insegnerò, che a ben regnar, men vuolsi,
men perdonar, quanto è piú stretto il sangue;
quanto all’offeso è l’offensor piú presso.