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di vittorio alfieri 177


CLXXVII.1

Tutto in Toscana l’invita a scrivere versi.

Tutto è neve dintorno: e l’Alpi, e i colli,
Ch’oggi il Sol vincitor2 superbo indora,
Lor nuovo ammanto intemerato ancora
4 Ti ostentan vaghi, s’ivi l’occhio estolli.3
Ma i declivi4 ubertosi piani molli,
Fra cui l’amena ride attica Flora,
Prendendo a scherno le pruíne ognora,
8 Verdeggian lieti d’umidor satolli.
Beato nido, a cui qualora il gelo
D’ispide orrende borëali spiagge
11 Osa affacciarsi, ei stempra5 il duro velo!
Deh, di mia vita il colmo6 Apollo irragge
Sotto questo a me fausto etrusco suolo,
14 Dove ogni oggetto al poetar mi tragge!7


CLXXVIII.8

Al proprio stemma.

L’adunco rostro, il nerboruto artiglio,
Le poderose rapide sonanti


  1. Nel manoscritto: «26 gennaio, in Boboli».
  2. 2. Vincitor, che è riuscito a spezzare la cortina di nubi che lo avvolgeva.
  3. 4. Estolli, inalzi.
  4. 5. Declivi, è aggettivo e significa dechinanti, scendenti; il Foscolo (Sepolcri, 170 e seg.):
    .......i colli
    Per vendemmia festanti e le convalli
    Popolate di case e d’oliveti...
  5. 11. Stempra, strugge, dissipa.
  6. 12. Di mia vita il colmo, l’ultima parte della mia vita.
  7. 14. Verso davvero lacerator di ben costrutti orecchi!
  8. Nel ms: «13 febbraio. In Boboli».
    Lo stemma di casa Alfieri, di indubitabile origine ghibellina, reca un’aquila con gli artigli insanguinati e col motto: Hostili sic tincta cruore. L’A., considerando tale arma, credette, ed ebbe piacere di credere, che il suo cognome derivasse da aquilifer, il portatore dell’insegna guerresca nelle legioni romane, mentre alcuni storici, il Cibrario, il Claretta, il Gorrini, gli assegnarono un’origine piú recente, facendolo derivare da alfiere, colui che nel medio-evo portava l’insegna del Comune. Tale questione non trovò il proprio Edipo, se non quando il Carducci ebbe pubblicata la sua ode Il Piemonte ed ebbe scritto, prendendo le mosse da questo sonetto dell’A., ed accettando l’opinione del Poeta intorno al suo casato:
    Venne quel grande, come il grande augello
    ond’ebbe nome; e a l’umile paese
    sopra volando, fulvo, irrequïeto,
    — Italia Italia —
    egli gridava a’ dissueti orecchi,
    a i pigri cuori, a gli animi giacenti:
    — Italia, Italia — rispondeano l’urne
    d’Arquà e Ravenna.
    Questi versi furon la scintilla di una breve polemica intorno all’origine del cognome Alfieri, chiusa, e per sempre,
 Alfieri, Rime varie. 12