Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
ATTO PRIMO. | 5 |
- Isabella.
Prence....
- Carlo.
Nemica la Paterna Corte
M’è tutta, il sò; l’odio, il livor, la vile,
E mal celata invidia entro ogni volto
Qual meraviglia fia, se impressa io leggo, 30
Io, poco grato al mio Padre, e Signore?
Ma Tu non usa a incrudelir; Tu nata
Sotto men duro Ciel; Tu non per anco
Corrotta il cor infra quest’aure inique,
Sotto sì dolce maestoso aspetto35
Crederò, che nemica anima alberghi
Tu di pietà?
- Isabella.
Ben sai, qual’io mi viva
Vita finor: di questa Terra i nuovi
Per me costumi rigidi quel primo
Amor del suol natio, che in noi può tanto, 40
Tratto di mente ancor non m’han del tutto.
Sò le tue angosce; e que’, che soffri, oltraggi