Un Vecchio allor mirai, che immobil stava
Presso alla pira, e le rugose e smunte 414Gote di lagrimoso umor bagnava.
Egli torvo negli occhi, e al petto aggiunte
Le incrocicchiate man sciolse tremando 417Tai voci a spesso sospirar congiunte:
Ahi misero! perchè non perii quando
Da me l'amata Figlia il crudo mise 420Colpo di morte eternamente in bando?
O perchè almeno allor me non uccise
Duolo, ira e orror, ch’io l’insepolte e grame 423Sue membra vidi in brani esser divise?
Mentre scagliate su putrido strame,
Oh memoria feral! fúr de’ voraci 426Cani serbate a sazíar la fame.
Che far potei privo di spirti audaci
In curva età, povero d’agi e d’oro 429Tolto a me dalle ree destre rapaci?
Chè il mio guerra mi fe’ ricco tesoro
Più che il tosco mortal fra le sconvolte 432Leggi, e un empio poter maggior di loro.
Oh fortunate appien l’Anime sciolte,
Cui l’ultimo destin l’ultimo porse 435Scampo fra tante pene insiem raccolte!
Oimè! l'aria, in cui sparto il velen corse
Fra l'infocata estate, e i roghi accesi, 438Rende la vita del respiro in forse.
L’acqua dei fonti in miglior stella illesi,
Or calda, e di maligni atomi carca 441Ributta i labbri nel gustarla offesi.
La terra stessa non appar mai scarca
Di sordidezza marcida e di lezzo, 444E il piede ognor vermi e putredin varca.