Pagina:Alfredo Dini Relazione intorno al funzionamento 1898.djvu/29

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la scala verticale, da nessun lato appoggiata, si faceva funzionare, mediante funi, e quale scala aerea, quella ad innesti. E benchè l’operazione così effettuata sia un po’ pericolosa, pure i nostri pompieri la eseguivano con abbastanza sollecitudine. Ma il desiderio di tutti era di possedere una scala Porta. Come fare? Non potendosi ricorrere allo stremato bilancio Comunale, si sarebbe dovuto fare appello alla solita carità cittadina. Ciò sarebbe stato troppo! Si ricorse ad altro espediente. L’ing. Federici della locale ferriera ci coadiuvò. Saputo che a Firenze l’egregio sig. Gustavo Giovannozzi, benemerito ex-ufficiale dei vigili, possedeva diverse di quelle scale, e di una specialmente desiderava disfarsene, fu all’uopo interrogato, e, combinato il prezzo, la scala fu acquistata mediante il concorso di 12 cittadini azionisti.



Il consiglio d’amministrazione del consorzio del ponte sull’Arno presso S. Giovanni, comperava a Firenze una barca per servirsene nei restauri della parte in muratura di detta opera d’arte. Con quella si sono fatti esercitare alcuni pompieri, perchè nei casi d’inondazione possano esser pronti a recare gli aiuti necessari alle famiglie coloniche, che potrebbero, come nel 1896, rimanere bloccate dalle acque.