Pagina:Alfredo Dini Relazione intorno al funzionamento 1898.djvu/5

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modo stesso di costruzione della maggior parte delle case i cui camini sono frequentemente situati a contatto delle travi, la naturale fermentazione del fieno: cause tutte che spiegano la frequenza dei piccoli incendi che si verificano nel nostro paese, e che giustificarono la specifica necessità che s’instituisse qui una squadra di pompieri atta a impedire o a mitigare gli effetti di questa condizione grave di cose.

Il mezzo d’estinzione fino a 9 anni fa era la preadamitica secchia: ma il buon volere, il coraggio, la solidarietà degli spontanei accorrenti in caso di sinistri riuscivano più dannosi che utili, perchè l’aiuto e lo slancio senza guida, senza ordine, producevano e dovevano produrre confusione e disordine, sì che il rimedio riusciva spesso peggiore del male. Se il lugubre rintocco della storica campana della torre di Arnolfo annunziava il sinistro, era un accorrere, un vociare di uomini, di donne, di ragazzi, un lamentio, uno strepito indistinto: e troppi, spinti da quell’amore che distingue la nostra laboriosa popolazione, troppi volevan operare e dirigere, con quanto danno può immaginarsi.

La necessità quindi di dare indirizzo ed organizzazione a queste spontanee, ma disordinate energie, s’intuiva da tutti; ed a decidersi una buona volta ad una razionale organizzazione sopraggiunse un incendio grave, in cui questa necessità apparì impellente ed imperiosa. — Parliamo del grave incendio del negozio e della casa del Sig. Guiggiani Luigi, avvenuto nel 1888, in cui si rivelò la minaccia gravissima che si generalizzasse il sinistro: