Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/20

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8 Dialogo Primo.

do l’opinion del Signor Newton, o più tosto secondo ciò che è, è composto d’infiniti altri raggi, de’ quali alcuni sono rossi, alcuni aranci, altri gialli, altri verdi, altri azzurri, altri indachi, ed infine altri violetti; e da questi sette colori mescolati insieme, com’essi sono, in un raggio diretto del Sole, ne risulta il color bianco o più tosto aureo della luce. Che se questo raggio diretto di Sole è rifratto da un certo vetro, che si chiama Prisma, sendo che i raggi diversamente colorati, ond’esso è composto, sono altresì diversamente rifrangibili — . La Marchesa, ben lungi da quel ch’io credeva, io veggio, disse interrompendomi, che questo vostro Comento â più bisogno di comento egli, che non avea per avventura il Testo medesimo; e la colpa è pur mia, cui dan pena quella rifrazione, diversamente rifrangibili, e tali altre cose, che spargon d’oscurità le idee, che io m’avea cominciato a formare. Ma voi fate, vi prego, che io non debba più da ora innanzi accusar voi d’oscurità, nè me della colpa della oscurità vostra.

Voi non siete contenta, replicai io, se non avete per lo meno un comento così lungo, come è quello della Muffa nel Malmantile, che io vi diceva l’altro giorno parer dettato dal piacevol Matanasio, in cui trovaron già i Comentatori il lor Moliere. Almeno, diss’ella, il Newton entrerà più a proposito in questo, che non fa in quello il Micheli, le cui scoperte non doveano certamente servire ad illustrar la Muffa di quel Poema. E poi, soggiuns’ella, voi dicevate tutte