Pagina:Algarotti - Opere scelte 1.djvu/407

Da Wikisource.

sopra la rima 389

poeti mediocri, si paragoni quel famoso luogo dell’Ariosto,

La verginella è simile alla rosa ec.

e singolarmente quel tratto,

La vergine che il fior di che più zelo
Che de’ begli occhi e della vita aver de’
Lascia altrui côrre ecc.

coll’

Ut flos in septis secretus nascitur hortis etc.

di Catullo da cui è tolto; e ben si vedrà quanto la rima abbia sformato le grazie di quel leggiadrissimo originale. Il gran Cornelio recando in francese quel forte passo della Medea di Seneca

Ias. Objicere crimen quod potes tandem mihi?
Med. Quodcumque feci;

lo disforma anch’egli traducendolo con i seguenti versi:

Med. Oui, je te le reproche et de plus. . . .
Jas. . . . . . . . Quels forfaits?
Med. La trahison, le meurtre, et tous ceux que j’ai faits.

Nè più felicemente l’esatto Racine tradsse da Euripide quel tragicissimo luogo della Fedra

φαι. Ος τις πόθ οὗτος ὁ τῆς Ἀμαζόνος?
αιν. Ἰππόλυτον αὐδᾶς; φ. σοῦ ταδ᾽ οὐκ ἐμοῦ κλύσες.

Phedr. . . . . Tu connois le fils de l’Amazone,
          Ce prince si longtems par moi même opprimé.
Æn. Hyppolite, grands dieux!
Phedr. . . . .C’est toi qui l’a nommé