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Pagina:Alighieri, Giuliani - Opere latine vol I - 1878.djvu/160

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COMMENTI. 141


il genuino vocabolo, e segnatamente il più opportuno. Ed invece di «lenitatem,» il Godice Vat. ha «levitatem,» cui corrisponde «leggerezza,» ch’è nella traduzione del Vicentino. Ma, sebbene possa in alcuna maniera sostenersi questa lezione, non saprei dipartirmi dalla Volgata, giacchè dolcezza, o meglio sdolcinatezza, s’adatta più a determinare l’antico difetto, notato in quella pronunzia degl’Imolesi.

13. Quæ (garrulitas) propria Lombardorum est. Il Böhmer osserva che «garrulitas,» già rimproverata ai Parmigiani specialmente ed ai Lombardi in generale, — non deve intendersi per loquacità (come fa col solito suo garbo il Trissino, sì veramente per una proprietà della pronunzia, un barbugliare: quale si può trovare nel Bolognese arsponder, arsolver, e così via via. — Di certo che indi s’accenna ad una proprietà della pronunzia, essendovisi indicato l’opposto di «lenitas» e «mollities;» ma eziandio per questo m’avviso che ivi « garrulitas» importi quanto asprezza (acerbezza o crudità: lin. 19), significativa di quel non so che di stridulo di fortemente acuto, che pur tuttavia si fa sentire nelle pronunzie dei Popoli testè ricordati. Ed appunto dal temperamento di cotale asprezza e della sdolcinatura Imolese ne risulterebbe quella certa lodevole soavità, che Dante puranco riconosceva nella parlata de’ Bolognesi, con cui potè abbattersi a conversare familiarmente. Il che mostra com’ei non consentisse a cotale Dialetto un pregio assoluto, nè in risguardo all’intima sua natura, e neanche in risguardo alla pronunzia stessa, che solo in parte e presso pochi eletti cittadini gli parve degna di lode. Tanto che, ove si attenda alle Poesie (e siano pur quelle solo qui notate) del massimo Guido Guinicelli e de’ suoi seguaci, avremo di che restare convinti come que’ vocaboli, non che le frasi e i costrutti, nell’intera loro forma e nella pienezza de’ suoni, si mostrano del tutto diversi da quelli che risuonavano fra gli abitanti nel mezzo della città di Bologna: verba prorsus a mediastinis Bononiæ diversa: lin. 41. Or quanto deforme si fosse il costoro Idioma, possiam argomentarlo pur dalla semplice Lettera, che il Comune Bolognese nell’anno 1297 indirizzò a Moroello Malaspi-