Pagina:Alighieri, Giuliani - Opere latine vol I - 1878.djvu/33

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14 AD ALESSANDRO MANZONI.


familiari e domestici coloro che con maggior dolcezza e sottigliezza poetarono volgarmente; e l’altro, perchè sembrano di più appoggiarsi alla Grammatica latina, che è comune; e ciò a chi guarda colla ragione si pare gravissimo argomento.» Or ecco in queste semplici parole definito che cosa Dante intendesse per Volgare italico o di , e come gli assegnasse il nome di Lingua non meno che ai Volgari d’Oc e d’Oil, attribuendo pur questo nome di Lingua al Volgare di Sicilia e di Puglia, anzi a tutti i nostri Volgari. Ma nella maniera stessa che si dice Volgare cremonese quello che è proprio di Cremona, e lombardo quello che è proprio di Lombardia e va dicendo, ripete che così questo Volgare, che è di tutta Italia, si chiama Volgare latino o, come aveva già detto, Volgare d’Italia.

Al quale, se vien poi applicato l’aggiunto Illustre, non fu se non perchè quivi si attende specialmente ad esso Volgare in quanto è urbano, egregio od eletto, e per qualificarlo come l’usarono «Doctores illustres qui Lingua vulgari poetati sunt in Italia.» Ed a questa Lingua volgare, che Dante denomina pur altrove Volgare di Sì, anzi Lingua di Sì, il Volgare proprio degl’Italiani, ei vuole prescrivere alcune regole, conformi alla Grammatica ch’è l’arte de’ Latini, o sia nell’uso dei vocaboli, curandone insin le sillabe e gli accenti, o sia nel modo della costruzione e dell’adattarlo ad ogni convenienza del discorso, delle persone e delle cose. Nè ciò fece ad altro fine se non perchè il latino Volgare che «arbitriato a piacimento si trasmuta,» dovesse prendere dai Dicitori e negli scritti una forma identica e inalterabile, non ostante la diversità di tempi e di luoghi. (Ib., i, 10, 16, 17, 19; Conv., i, 5, 6.)

Pertanto non si può da noi disconoscere che il gran Poeta avesse distinta nel primo de’ libri De Vulgari Eloquentia e determinata una Lingua Volgare italica, quella Lingua, intendo, in quanto è parlata e significatrice delle prime cose cogli stessi vocaboli e modi, e avente le stesse perplessità di costruzioni fra le varie genti del bel Paese là, dove ilsuona. Del che abbiamo, per valermi del vostro autorevole detto, «il migliore