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alla Maddalena: ci trova l’estrazione di fecola di patate. Vada invece a Bibbiana: c’è l’estrazione dell’alcool dalle rasche. Poi c’è un po’ da per tutto l’olio di noce, coi torchi, che è un’industria che ha la sua importanza. Senza parlare della pesca, che tutti lo sanno: bardi e anguille nel Chisone; tinche nel Pellice, e anche dei ghiozzi; dei lucci, dei carponi magnifici nelle diramazioni del Po; e da ogni parte trote e trote, non molte grosse, ma.... lei ne avrà mangiato. Ci son cinquecento pescatori soltanto a Villafranca! E poi, e i boschi, e i castagneti? Ce n’è la bagatella di settecento ettari solamente a Virle, Pancalieri e Lombriasco.... Curioso nome, non è vero? Lombriasco, Piossasco, Frossasco, Osasco, Subiasco.... Buriasco.... Cervignasco.... Famolasco.... Cercenasco.... Ci abbiamo anche dei buoni minerali, di rame, d’antimonio, che so io? dei marmi, da fare una discreta figura a una esposizione. Non c’è che dire, insomma; è uno dei meglio circondari del Piemonte. Soltanto, ecco il gran guaio: manca l’istruzione agraria, mancano i capitali, che vanno tutti in quelle maledette carte dello Stato;... mancano delle buone stazioni di monta. E poi, il peggio di tutto, l’imposta spropositata, che mangia le piccole proprietà, e obbliga il contadino a emigrare. Eh sì, c’è molto, ma molto da fare ancora. Bisognerebbe mettercisi proprio tutti con le mani e coi piedi. Bisognerebbe distribuir meglio le acque d’irrigazione, prima di tutto, che c’è chi n’ha da sprecare e chi non n’ha abbastanza; regolare un poco la pesca, che tutti fanno alto e basso; provvedere alla sicu-