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74 | guerino. |
Meschino allora soggiunse con molto ardore: «Io vado appunto cercando le guerre». Quindi ringraziò molto quel capitano dell’onore loro fatto; e montati a cavallo partirono, tenendo la via verso Media colla guardia avanti a loro.
Giunsero in mezzo ad un gran bosco, lungi dal castello dodici miglia, dove avendo a passare un cattivo passo, e parendo loro quel paese molto malvagio, pensarono a marciare ben avveduti e colle lancie in mano, conciossiachè temessero di qualche insidia. Di fatti dopo non molto andare trovarono un capitano di avventurieri chiamato Tamor, il quale non tardarono a conoscere come mandato da Lalfamech con tutta quella gente per farli derubare. Ed eccoli tratti nell’imboscata, ed assaliti da ogni parte da quella masnada, per cui disse il Meschino a messer Brandisio di farsi animo e non avere paura. Messer Brandisio in quel punto corse animosamente contra loro, e menò un colpo terribile sullo scudo di Tamor, senza fargli però niente. Il capitano all’incontro ruppe lo scudo a Brandisio, e portoglielo via colla punta della lancia. Il Guerino passò in mezzo alle file degli assalitori, e quantunque da molti assalito, uccise tuttavia tre arcieri nel tempo medesimo che messer Brandisio tornava alla battaglia, facendo gran prove della sua persona. Tamor, che vide il Guerino fare man bassa sopra de’ suoi, si volse contr’esso, e l’assalì colla scimitarra. Ma il Meschino gli diede tal colpo sopra la testa involta non di ferro, ma di pannolino, che lo tagliò infino al petto. Morto Tamor, tutti gli altri si posero in fuga, de’ quali molti caddero sotto la spada di Brandisio fino al numero di quaranta. Alcuni di quelli che poterono salvarsi feriti e conci in mal modo tornati a Lalfamech gli dissero come la cosa stava; onde egli si pentì del non averli uccisi e derubati dentro del castello, e fu molto dolente, che così liberi e spediti andassero verso Media.
Raffrenata il Guerino la superbia della gente di Lalfamech e vinti, pigliò molto conforto per messer Brandisio, perchè in tale prova lo vide di sua persona valente. Presero allora con maggior sicurtà la via verso Media per vedere questa donna che era rimasta erede, e cui tutto il reame faceva guerra. Il secondo dì che eran essi partiti da Lalfamech, giunsero a Martia, villa posta sulla riva di un lago, dove un uomo vecchio tutto velato di peli bianchi si