Vai al contenuto

Pagina:Anime oneste.djvu/167

Da Wikisource.

le passioni 153

di essere amata da lui la spaventava. E disperava della potenza di Dio; poi le sembrava che ciò fosse peccato.

— Dio mio, sia fatta la vostra volontà! — diceva, e le lagrime le velavano gli occhi.

Ma quasi sempre sentiva in sè una gran forza, un intenso desiderio di sacrifizio; e provava un sincero amore per tutti e per tutto, e in un vero slancio di entusiastica fede diceva:

— Fatemi soffrire, Dio mio, ma che gli altri sieno felici, tutti, tutti; anche lui, molto anzi, lui. Dio, Dio, fate che io abbia a perdonare molte cose, fatemi soffrire, date a me i dolori degli altri.

E carezzava Caterina, andava dall’uno all’altro dicendo buone parole. Se accadevano liti ella sapeva rappacificare gli animi, tanto più che queste liti erano di poco momento. Ma ad ogni modo ella dimostrava la sua buona volontà.

Entrava da Paolo Velèna e gli domandava:

— Vi occorre qualche cosa, zio?

— Nulla, mia piccola Anna.