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l’arrivo 7


E guardava i mandorli fioriti, desiosa di andare a cogliere un gran mazzo di quei fiori, poi fissava la testa di Paolo, e veniva colta dalla voglia di chiedergli perchè i suoi capelli neri si inargentavano, mentre zio Giacinto li conservava ancora come ala di corvo.

— Quanti anni avete? — gli chiese a un tratto.

Egli sorrise, nel buon volto calmo e roseo, dal profilo fine.

— Molti, molti, più di quaranta....

— Nonna ne aveva più di settanta....

Temendo che il ricordo della morta la rattristasse, Paolo cambiò subito discorso, e la interrogò sui suoi studi.

Annicca sapeva ben leggere e scrivere: aveva frequentato per quattro anni le scuole del villaggio e Paolo restò colpito dall’intelligenza che Annicca dimostrava ricordando le cose studiate. No, non era così bambina, come dimostrava di esserlo nei suoi discorsi, o per lo meno era una bambina spiritosa, che la vita chiusa e triste non aveva punto intimidita.

— Ti piacerebbe andar alle scuole di Orolà? — le domandò.