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54 Delle Croniche di Trento

d’un tal fatto, chiamarono la più vicina Villa, ove S. Vigilio fù lapidato, dalla di lui morte Mortasio, [Villa di Mortaso] ancor ritiene tal nome, cosi communemente da quelli rusticani vien detta. Alla ripa della Sarca, ove era la Statua destrutta di Saturno, à nostri tempi v’è una Chiesa dedicata à S. Vigilio, fù fabricata à spese communi, & hoggì è la Parochiale di Rendena, risarcita nuovamente con gran dispendij, & danari. Gli fratelli di S. Vigilio, & altri, quali sotto il di lui principio, fortuna, & buon influsso havevano destrutta la Statua, intimiditi dalla rabbia di quel populo insensato, meritarono la gloria de Confessori, non sortirono la corona de Martiri. Pervenuti questi successi alla Città, cioè chr il lor Pontefice batuto, & percosso frà sassi rendeva l’anima al Creatore, che gli Compagni rediduo di tanta crudeltà, & calamità, stavano trepidanti, è sbigotiti in manifesto pericolo, furono à una tal nova per tutti gli cantoni delle Contrade sentiti cridi lacrimevoli, tutti si ridussero alla Piazza, ivi concorrevano d’ogni parte, haveresti veduto tutti disfarsi in lacrime, non v’era casa dove non si sentissero pianti, le voci acute delle donne, che si lamentavano assordivano l’aria. (E morto gridavano) il nostro Pastore, il nostro padre universale, ci è stato tolto il coraggioso diffensore della Christiana Fede, habbiam perso l’ornamento, e la gloria del nome Trentino, non si sentì mai per l’adietro tanto tumulto, & paura frà le Mura di Trento. Il consiglio anco sentendo la stragge fatta al Martire, restò in qualche timore, giudicò perciò necessario mandare gentilhuomini, per intendere il successo vero, affine di dimandare quelli che incontravano, in qual maniera fusse morto il Santo Pontefice, ove & come fossero capitati gli Compagni, come se l’havessero passata, riportando il tutto veridicamente a Cittadini, in tal mentre levano il timore dalla Città, quietano gli pianti, & gridi, riducono tutti à qualche silentio.

Mentre la Città se ne stava col pensiero occupata, à queste cose, si sparge fama (inventione del volgo, avido delle fintioni) circa la morte del Santo, non solo esser egli restato morto, ma tutti gli Compagni, e Cittadini esser stati trucidati. [Temono quelli della Città.] All’hora gli più savij della Città giudicarono, doversi consultare, per rimedio à qual si voglia sinistro incontro, che potesse succedere. Sapevano benissimo che li Rendenesi per altro inimici loro implacabili, (ammazzato il lor Pontefice, & quelli tutti, che erano seco andati) con altri congiurati di quelle Montagne, non havrebbon temuto, congiunti insieme, e armati venire alla volta della Città per ab-