Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/12

Da Wikisource.
4 Azioni di Generali

Personaggi Italiani, e dalle Soldatesche nate nelle nostre Provincie. Che nel secolo decimo sesto cioè dal mille cinquecento sino al mille seicento Principi, e Cavalieri Italiani siano comparsi alla testa degli eserciti, e colà siansi resi celebri per fama d’eccellente direzione, e d’imperterrita generosità, lo hanno fatto constare quegl’Istorici, che hanno scritte le vite di Prospero Colonna Romano, di Ferrante Marchese di Pescara Napolitano, di Ferrante Gonzaga de’ Marchesi di Mantova, di Emmanuele Filiberto Duca di Savoja, di Alessandro Farnese Duca di Parma, nelle quali vite sono pure inseriti i fatti stupendi tanto delle Soldatesche arrolate tra noi, quanto d’altri Nobili nostri, che militarono sotto di loro negli Eserciti Austriaci di Carlo Quinto, e di Filippo Secondo, oltre a quegli, che servirono con gran decoro nelle Armate Francesi in dignità di Comandanti supremi, quali furono Gio. Jacopo Triulzio Milanese, e Pietro Strozzi Toscano. Lo stesso deve dirsi di altri non pochi nostri, i quali in gradi minori militarono sotto le insegne di Francesco Primo e de’ Successori Monarchi. E però in quel secolo decimo sesto potette l’Italia vantare soggetti eguali ad altri di qualunque Nazione nella gloria dell’armi, e nel reggimento delle milizie. L’attenzione di raccogliere le gesta egregie in guerra de’ nostri vissuti nel secolo decimo settimo, cioè dal mille seicento fino al mille settecento, è stata negletta per lo più dagl’Istorici di quell’età. Trovansi bensì esse registrate, e sparse qua, e là in diversi libri; ma colà non fanno quella luminosa, e strepitosa comparsa, che meritano, massimamente per non essere state scritte le vite de’ tre e Supremi Marescialli, Mattia Galasso Trentino, Ottavio Piccolomini Sanese, Raimondo Montecuccoli Modenese, nelle quali potevano inserirsi le prodezze illustri d’altri Nobili Romani, Lombardi, Napolitani, Toscani, ed altri, che militarono sotto di loro, o in congiunture consimili.

Sembra per tanto opportuno al decoro, e allo splendore del Nome Italiano, il raccogliere una scelta d’azioni militari degne di lode, operate da Capitani, e da Soldati de’ Nostri Paesi nel secolo ultimamente trascorso. Servirà tutto ciò, a convincere per evidenza, che all’Italia in quel corso d’anni non sono mancati Gran Condottieri d’eserciti, e Gran Guerrieri in copia, dotati di talenti cospicui, non inferiori agli stranieri; Anzi tanto più meritevoli di comendazione, quanto che molti di loro non per necessità di Vassallaggio, nè per essere stati obbligati da’ loro Sovrani, ma per impulso spontaneo, potendo vivere agiati, e stimati per Nobiltà, e per comodi nelle loro Case, si sono portati a mietere allori, e a raccogliere palme trionfali in contrade forestiere, e sotto Climi infausti alla loro salute. Servirà ancora la presente fatica a sollecitare, e ad accrescere il genio, e la propensione a’ nostri posteri, perchè passino a correre le carriere, battute da’ loro maggiori; e del pari si segnalino anch’essi negli aringhi di Marte; affine di continuare alle loro famiglie, e patria l’estimazione,