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164 Azioni di Generali

tavano in lucrosi acquisti. Per tanto si diedero a macchinare con calore incessante quella celebre lega, e la conclusero con la mira, di mettere apprensione al Vincitore, condurlo a non progredire più oltre nelle conquiste, e ad avere de’ Collegati, i quali assistessero loro a difendere quel rimanente delle Città Austriache, le quali pretendevano, servissero loro di barriera, e di riparo contra le invasioni del Re Luigi, da essi appreso per Principe potentissimo, e bellicosissimo. In fatti il Re Cristianissimo preinteso l’ordimento di quella confederazione, si mostrò vogliosissimo di concordia. Ma se la guerra andò male per gli Spagnuoli, niente men bene procedette la pace, detta d’Aquisgrana dalla Città, in cui fu sottoscritta. In quella due proposte furono esibite alla Corte di Madrid in elezione: o di rilasciare la Franca Contea con qualche altra piazza: o di ricuperare la Franca Contea, e cedere al conquistatore, quanto aveva preso sin allora. Il Baron Francesco dell’Isola, Politico, adoperato in moltissimi affari dall’Imperatore, persuase, ed evinse, che si riavesse la Franca Contea, e si perdesse tutt’altro, con dire, che quanto più la Francia si avvicinasse all’Ollanda, tanto più i Politici di Ollanda si sarebbero trovati in necessità di star uniti agli Spagnuoli, e di soccorrerli con tutto il loro potere alle occorrenze di nuova guerra. Ma non antivide Egli, quanto avvenne di poi, cioè che il Re Luigi renderebbe1, come poi fece la Franca Contea, ma in così cattivo stato di difesa, sicché potrebbe riaverla di nuovo agevolmente, con qualunque impressione vi facesse sopra, come successe dopo pochi anni.

Se è vero, come fu supposto, che il Baron dell’Isola fusse Borgognone, ebbe attenzione all’utile della sua natia Provincia, la quale godeva grandi esenzioni e franchiggie sotto la Casa d’Austria, piuttosto che al bene della stessa Casa d’Austria, a cui compliva assai meglio, il ritornare in possesso di Lilla, Tornai, Dovai, ed altre Piazze, le quali colle altre, tuttavia possedute, costituivano un corpo ben nerboruto a sostentamento di quella frontiera; laddove senza quelle né gli Spagnuoli, né gli Ollandesi furono più valevoli a sostenerle.

Il Re Cristianissimo si prevalse degli anni seguenti, a distruggere la triplice lega. Coll’opera della Cognata Duchessa d’Orleans, e di eccellenti Ministri guadagnò il Re d’Inghilterra. E non solo lo separò dagli Ollandesi, ma lo trasse seco in lega a danni loro. Adoperò altri Ministri, forniti di eloquenza, ed altri buoni mezzi nella Corte del Re di Svezia, e lo ridusse prima all’indifferenza, indi ad una stretta confederazione con lui.

Sforniti di difensori gli Stati d’Ollanda, il Re Luigi si apparecchiò ad assalirli con eserciti i maggiori, che dopo Carlo Magno avesse sin allora condotti in Campo la Francia. Ottanta mila Fanti, tra’ qua-

  1. Nani Istoria Veneta pag. 301 tomo I.