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166 Azioni di Generali


Il Principe d’Oranges persuase il demolirne molte, e conservarne poche ben presidiate. Il consiglio era savissimo; Poiché se in vece delle quaranta piazze volute difendere, e poi perdute, ne avessero conservate, e guernite solo otto, queste avrebbono sostenute le impressioni ostili meglio, e a tempo più lungo, di quello, che fecero le quaranta. Ma il Principe d’Oranges poteva poco ne’ consigli de’ Politici, che reggevano le Provincie unite. Due gran fazioni regnavano colà. L’una favorevole al Principe, che voleva esaltato, e ristabilito nelle dignità de’ suoi Antenati. L’altra contraria, composta di Persone togate, avverse al lui ingrandimento, e ai di lui pareri. Capi di questa fazione erano due fratelli Giovanni di Witz Pensionario, e Cornelio Gran Bagli di Puten, i quali pretendevano, di esser capaci a ben servire il loro Paese anche per gli affari di guerra. E questa diversità di partiti, e contrarietà di affetti nuocque moltissimo agl’interessi di quella Repubblica, che trattandosi di maneggiare le armi, aveva bisogno di Capi unitissimi, e concordi affatto, come anco di un Dittatore con piena autorità sopra tutti, come lo costumò la Repubblica Romana in occasione di guerra pericolosa. Nella Primavera del

1672.

I

L Re Cristianissimo con quattro eserciti assalì gli Ollandesi sul Reno, e sulla Mosa. Il Marchese Ambrogio Spinola Generale del Re di Spagna tentò d’insinuarsi da quella parte nel mezzo de’ loro Stati, e di portarvi la guerra. Ma le pioggie dirotte in que’ Paesi vallicosi tra quantità di fiumi, e di canali, che li vanno intersecando, e presto si gonfiano ad altezza considerabile, resero inutile qualunque di lui sforzo. Ora il Cielo sereno lasciò quelle Campagne quasi asciutte, come anco bassissimi i condotti d’acque, e le fosse delle fortezze, che di là sogliono ricavare la maggior difesa; sicché in poco spazio di tempo il Re Luigi espugnò quaranta piazze sul Reno, sulla Mosa, sull’Isel, e penetrò fin quasi a veduta di Amsterdam, che si sottrasse dall’imminente pericolo solo col tagliare gli argini, e coll’inondare le soggette Campagne.

Abbattuti da tante perdite, i Magistrati di Ollanda ricorsero al Conte di Monterei Governatore della Fiandra Spagnuola, chiedendo assistenza di truppe, e preservazione da peggiori ruine, col rappresentare il merito, che avevano d’esser soccorsi; giacché essi quattro anni prima avevano, col comporre la triplice Alleanza, attraversate ulteriori perdite alla Corona di Spagna ne’ Paesi bassi Cattolici. Le stesse istanze porsero alle due Corti di Spagna, e di Vienna. La Regina, Tutrice del piccolo figlio Carlo secondo, ordinò subito al Monterei, che contentasse gli Ollandesi, ed esso prontamente introdusse in varie piazze di maggior gelosia quel numero di gente, che questi chiesero. Più