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e di Soldati Italiani. 187

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ne attenta verso Dio. Dotato d’ingegno eccellente, e vivace come anco di giudizio raro, ed isquisito raffinò l’uno, e l’altro coll’incessante uso di pensare, di ripensare, e di mentalmente discorrerla1. Era frugalissimo nel cibo, modesto nel vestire, buon economo nelle spese, severo nel contegno, ma senza asprezza. Rigido esattore pretendeva dagli altri l’adempimento de’ loro doveri, com’Esso era accurato nel soddisfare a’ proprj, anche in minime cose. Nel maneggio della guerra si fissò questa regola, di nulla commettere alla fortuna; poco compromettersi dalle altrui braccia. Appoggiarsi unicamente alla prudenza, e a’ consigli ben premeditati. Sollecito, e vigilante nel procurare i comodi de’ Soldati, la faceva da padre premurosissimo per il loro bene; ma altrettanto Giudice rigoroso castigava le bestemmie, e le indignità militari. Fu protettore de’ letterati, Negli ultimi anni contribuì molto col suo credito, e co’ suoi lumi allo stabilimento dell’Accademia detta de’ Curiosi della natura, cominciata in Alemagna. Altro elogio ci lasciò nelle sue memorie il Sig. di Cavagnac, ove scrisse, che il General Montecuccoli era soggetto abilissimo in ogni sorta di scienza. Era civile, ed obbligante nel tratto, si faceva conoscere nato per cose grandi. Soggiunge, come nel tempo che militò sotto di lui, esso lo aveva sempre ritrovato fermo, costante, e padrone di sè medesimo ne’ pericoli, ne’ quali spediva ordini ben intesi, con totale presenza di spirito. Loda singolarmente l’ottima disposizione, con cui regolava le marcie in faccia al nemico con sì bel concetto, sicchè in qualunque situazione s’incontrassero le truppe, al minimo comando erano a portata per combattere. Lasciò dopo morte eccellenti Comentarj instruttivi dell’arte militare, e delle maniere proprie di guerreggiare contra de’ Turchi. Vi si ammira ottimo giudizio, e metodo stupendo, spiegato con brevità. Cesare li apprezzò tanto, che non ne confidava copie, se non a’ primarj Generali. Il Duca Carlo quinto di Lorena se li teneva carissimi, e confessava d’avervi appreso moltissimo. Li portava seco in tutte le imprese. Trascriti a mano più, e più volte, sono stati poi resi pubblici colle stampe per opera del Sig. Huyssen Oratore Moscovita. Di tutto ciò fa fede l’Istorico latino della Vita dell’Imperator Leopoldo.

La morte del Conte Montecuccoli fece cadere a terra il progetto, da lui promosso saggiamente più volte a Cesare, ma con calore, e forza maggiore di ragioni inculcato ultimamente; perchè conservasse in piedi tutte le sue agguerrite soldatesche, anche dopo la pace conchiusa a Nimega colla Francia. Se vi fu tempo, in cui la Casa d’Austria abbisognasse, d’avere sotto le insigne numerose schiere, lo era certamente allora, sì per le apprensioni, che sempre più gagliarde si augumentavano sul Reno, sì per le ribellioni, che fissavano radici peg-

  1. P. Vagner suddetto pag. 516 tomo primo.