Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/200

Da Wikisource.
190 Azioni di Generali

zio, e della Dieta, non potette impedire le prime perdite.

Applicò a raccogliere presto i suoi, co’ quali battette alcune partite. Ma a lui riusciva impossibile il ripartire le scarse sue truppe in tanti luoghi, fra sè distanti. Correva qua, e là, ove appariva maggiore pericolo. In tutta l’estate faticò le truppe col solo frutto di aver coperto or questa, or quella Piazza. Il Techeli si pose all’assedio di Ecziet, nel mentre che l’Abaffi attaccò Zatmar. Questa fu difesa dal valoroso Presidio, e quella liberata dal Caprara, che fugò il Techeli sino dentro le frontiere Turchesche, e ricuperò Calo, il piccolo Varadino, ed altre piazze.

Il valore del General Caprara avendo rinviliti i nemici, e attraversati i loro disegni, operò, che il Techeli1, non sapendo ove acquartierare nell’inverno prossimo le proprie truppe, propose un nuovo armistizio, e simulò di voler trattare aggiustamento. L’inganno era troppo palese; e la di lui imperversata fellonia appariva con manifesti segni affatto evidente. Ma appena colui aperse la bocca, che a lui furono concessi e la tregua, e i quartieri: essendosi adoperato a tal effetto singolarmente il Palatino in di lui favore, perchè sperava la gloria di ridurlo alla quiete con i suoi Ufficj. Cesare medesimo, pieno di clemenza, deputò esso Palatino, e il supremo Giudice del Regno, acciocchè usassero adequati ripieghi di dolcezza per acquietarlo. Lo scaltro fingeva di prestar orecchio all’accordo, per aver tempo da perfezionare altri disegni, che raggirava nell’animo. Accomodate alle sue urgenze sarebbero state le nozze colla Giovine Principessa Aurora Veronica Vedova del Ragozzi, Madre, e Tutrice del piccolo figlio, affine di stabilirsi nel possesso della fortissima piazza di Montgatz, e di altre Castella di quella giurisdizione, come anco l’impossessarsi delle opulenti rendite, e delle amplissime ricchezze, raccolte da Giorgio, e da Francesco Ragozzi. Seppe egli guadagnare il cuore di quella Signora, che v’aderì. Più volte con istanze pressantissime, e con promesse ampissime aveva colui pregato l’Imperatore del beneplacito per questo Matrimonio: e sin allora ne aveva ricevuta la negativa; quantunque molti mal a proposito consigliassero al compiacerlo sulla fiducia di acquistarlo. Questi poi pressarono tanto l’Augusto Signore, che lo condussero a finalmente prestarvi il consenso, con esito infelicissimo, come vedrassi. Ma perchè i Turchi avevano nel 1681 unite pubblicamente a’ ribelli le loro milizie, Cesare determinò di mandare a Costantinopoli il Conte Alberto Caprara, soggetto di prudenza, e di eccellente desterità ne’ maneggi, il quale scandagliasse il profondo de’ segreti della Corte Ottomana, e promovesse quelle negoziazioni, che sembrerebbero più adattate alle circostanze d’allora. Spedì ancora al Techeli il Baron Saponara Napolitano, soggetto letterato, pieno di spi-

  1. Frescot Istoria d’Ungheria pag. 217.