Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/202

Da Wikisource.
192 Azioni di Generali

nominare Principe loro. Ebbe la facoltà di renderlo tributario al Sultano. Queste notizie, trasmesse dal Techeli con Ministri esperti a Costantinopoli, determinarono il Gran Visire, stato fin allora dubbioso, a raccogliere un potentissimo esercito, e ad imprendere la guerra contra l’Imperatore. Disciolse ogni trattato col Conte Alberto Caprara. Lo licenziò; ma poi volle, che lo seguitasse nel proprio Campo sino all’arrivo sotto Vienna. Il Conte Alberto tanto nel primo viaggio, quanto al suo arrivo a Costantinopoli s’accorse, che la guerra era inevitabile, e ne avvisò in diligenza, e con replicati messaggi i Consiglieri della Corte Imperiale: Ma alcuni di questi non finivano di persuaderselo; e frattanto andavano prolungando gli armamenti per difesa. Continuava il Techeli ad occupar paese, e si accostava alle Provincie Alemanne; finalmente resa indubitata la guerra, furono spediti da Vienna inviati a varie Corti, per implorare assistenze, e sussidj. Il Pontefice Innocenzo XI era stato collocato da Dio sul trono Appostolico, come il più adattato a riparare la Cristianità dalle soprastanti disgrazie. Raccolse da tutte le parti grossissimo contante, e lo indirizzò a’ Principi ben intenzionati per la Casa d’Austria. Incaricò i Nuncj con pressantissimi comandamenti, perchè sollecitassero i Re, e Principi ad accorrere colle loro milizie. Le di lui fervide orazioni conseguirono dall’Altissimo, che con inspirazioni validissime persuadesse il Re Giovanni Sobieschi, e la Repubblica Polacca a confederarsi, come seguì, con Cesare ad offesa de’ Monsulmani.

Di questa guerra spiegherò quelle notizie, che concernono principalmente, a descrivere le gesta egregie, operate in quel corso d’anni da’ Generali, e da’ Ufficiali Italiani. I principali, che v’intervennero sono il Conte Enea Caprara, di cui si è favellato con lode nella guerra di Danimarca, e nell’altra di Ungheria: Il Conte Antonio Caraffa Napolitano: Il Conte Enea Piccolomini, che vien creduto Pronipote del celebre D. Ottavio: il Conte Federico Veterani d’Urbino: Il Baron Michele d’Asti Romano, e il Principe Eugenio di Savoja, ma di quest’ultimo Istorici Italiani hanno somministrate contezze esatte, che possono leggersi appresso quegli Autori.

Carà Mustafà Gran Visire con potentissimo esercito circondò Vienna Capitale dell’Austria verso la metà di Luglio dell’anno 1683. Con la moltitudine tanto de’ Soldati, quanto de’ Guastadori giunse sino al piede delle fortificazioni interiori. Al soccorso dell’Imperiale residenza camminò in tutta fretta dalla Polonia il Re Giovanni Sobieschi con venti mila uomini. Alcuni mila d’essi lasciò alla custodia delle frontiere d’Ungheria di là dal Danubio, uniti ad altri Cesarei. Egli con dodici mila Cavalli, e tre mila Fanti si congiunse all’esercito Austriaco, diretto dal Duca di Lorena. Vi ritrovò già sopraggiunti sette mila Fanti, e tre mica Cavalli Bavari col Duca Massimigliano di Baviera. Altri sette mila Fanti, e tre mila Cavalli si contavano con alla testa