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e di Soldati Italiani. 193

il loro Signore Duca Giorgio Elettor Sassone. Nove mila erano calati dalla Franconia, e da’ paesi circonvicini. Sicchè l’esercito Cristiano faceva pompa di circa sessantacinquemila Combattenti: metà pedoni, e metà a cavallo. Dieci mila di questi erano Cesarei con otto mila Fanti. Sulla diritta marciava il Re co’ suoi, e colla metà della Cavalleria Imperiale, a cui oltre i Generali Alemanni soprastava il Conte Ridolfo Rabatta Italiano. Sulla sinistra il Duca di Lorena cogl’Imperiali; e dopo di lui comandava de’ primi il Conte Enea Caprara. Nel mezzo stavano le truppe de’ due Elettori ed altre Ausiliarie. Tra più strade, che potevano battesi per arrecare l’importante soccorso a Vienna, fu eletta la prossima al Danubio. Ma sù questa doveva sormontarsi il Monte detto Kalemberg, distante dalla Città quattro miglia. Sulla sommità d’esso verso Tramontana s’erge un antico edificio, e Chiesa stato albergo di S. Leopoldo, e verso mezzo giorno lontano alcuni cento passi, separato da una Fenditura, vi risiede l’eremo de’ Padri Camaldolesi. Ad occupare i suddetti poggi fu eletto co’ volontarj, e con Granatieri il Marchese Parella Piemontese1, prode al sommo, ed intrepido il quale col suo esempio, e colle esortazioni aveva condotti seco molti Cavalieri del suo Paese. Vi s’incamminò egli, e occupò la cappella. Voleva inoltrarsi all’Eremo; ma vedendo venirgli contra i Turchi in numero superiore, a buon consiglio gli arrestò per più ore con iscaramuccie; finchè ebbe ricevuto rinforzo d’altri Granatieri, e finchè sopraggiunse il General Lesle, che piantati quattro Cannoni, ripulsò i Barbari dalla salita. Assicurato il possesso intero del monte, si pensò a discendere abbasso, e a scacciare i nemici trincerati a’ piedi d’esso.

La Campagna d’attorno ora s’erge in molte piccole alture, ora s’abbassa in più valli, ora si profonda in grandi aperture: seminata poi da fiumicelli, da Casamenti, da Orti murati, da Vigneti. I Turchi eransi prevalsi di questi avvantaggi naturali, per fortificarsi dietro ad essi, e render più valide, e più robuste le loro trincee, munite da gran quantità di Cannoni. Il Visir distribuì colà il maggiore, e miglior nervo della sua fanteria, e ne’ siti opportuni schierò quasi tutta la Cavalleria.

Il Serenissimo di Lorena ordinò, che la discesa si facesse lentamente, sì per conservare intera l’ordinanza, sì per dar tempo all’artiglieria d’avanzare, e d’esser piantata ne’ poggi convenevoli; del che ne aveva la soprantendenza il General Lesle, da lui adempita perfettamente. Precedeva a tutti il Marchese Parella co’ Nobili Venturieri, e prossimo a lui il General Caprara2, alla testa di sopra mille Corazze Tedesche; Col fuoco de quali ributtò a dietro i Barbari, e occu-

  1. Istoria degli avvenimenti delle armi Imperiali pag. 68; N. Beregani Istoria tomo I pag. 65.
  2. P. Vagner suddetto pag. 613.