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202 Azioni di Generali

Lorena persuase Leopoldo, a permettergli il ritentare l’assedio di Buda, senza l’acquisto del quale il guadagno delle altre piazze non poteva essere nè molto durevole, nè bastantemente sicuro. Bensì espugnata questa, alcune altre Piazze colla fame si darebbono alla di lui ubbidienza. Tanto aver insegnato ne’ suoi ricordi il General Conte Montecuccoli. Il Consiglio di guerra aveva opinato in contrario, e suggeriva diverse imprese, alle quali mostravasi propenso l’Imperatore. Finalmente concorrendo nel medesimo parere l’Elettor Bavaro, cioè che sopra Buda si scaricassero gli sforzi di quest’anno, con sopra sessanta mila bravi soldati fu investita quella Capitale dell’Ungheria.

Giovò mirabilmente alla felicità dell’impresa la providenza esperimentatissima, e l’attenzione indefessa del Commissario Generale Conte Rodolfo Rabatta, in approntare vettovaglie, foraggi, munizioni da guerra1, e tutto in copia, anche eccedente il bisogno. Cagionò stupor grande, e consolazione somma agli Ufficiali, e a’ soldati il ritrovar sulle Isole del Danubio eretti magazzini di farine, di biade, di fieni, di polvere, di palle, d’attrezzi militari, da lui congregati con grandissima fatica. Queste diligenze dell’intendissimo Cavaliere operarono, che nel Campo vi regnasse l’abbondanza; e tanto il cibo, quanto la bevanda, somministrate prontamente, tenessero in vigore, e in robustezza le soldatesche assedianti. Co’ medicamenti da lui apprestati in avanti risanarono più migliaja di feriti, o infermi. Il Conte Ridolfo Italiano di Gorizia aveva servito per molti anni sotto le insegne Cesaree, e in tutti i gradi della milizia aveva rese prove eccellenti di capacità, d’industria, di buon governo sulle soldatesche, a lui commesse. Erasi ritrovato in più battaglie, nelle quali aveva fatto spiccare bravura, e generosità, regolate da savia prudenza. Ma nella Carica presente superò qualunque espettazione, concepita degli egregj di lui talenti. Per l’avanti era stato famigliare agli eserciti Austriaci il patire penuria o di vettovaglie o di apprestamenti necessarj alle meditate imprese, per le quali deficienze si consumavano oziosamente le Campagne intere, si diminuivano le truppe colle malattie, e s’indebolivano i reggimenti colle fughe. Ma nel tempo, in cui amministrò il Conte Rabatta quella incombenza, tutto correva in abbondanza a cagione de’ provvedimenti anticipati maturamente. Il che coadjuvò sommamente al prospero corso del disegnato assedio di Buda. Da più secoli non erasi veduta Piazza, meglio provista di grossissima guarnigione, milizie sceltissime di vasto Impero, difesa poi con tutti gli sforzi d’arditissima audacia, e sostenuta con disperazione fermissima di prima perirvi tutti, che lasciarla agli assalitori. Anche le milizie Cristiane, per espugnarla,

  1. P. Vagner Istoria Leopoldi C. tomo I p. 686.