Pagina:Anonimo - Azioni egregie operate in guerra.pdf/42

Da Wikisource.
34 Azioni di Generali

di lui medesima setta. L’arrolamento di milizie in Germania riesce più pronto, e più copioso tra’ Protestanti, tra’ quali non regna il Celibato; e la prole, divenendo abbondantissima, viene necessitata a procacciarsi il vitto col mestiere della guerra. Quindi i Generali di Cesare con le leve de’ Protestanti avevano ingrossato i loro reggimenti; E di qua originavasi la fuga di assai gente nel campo nemico. I Paesani erano additissimi al partito Svezzese, e a lui prestavano notizie degli andamenti Cesarei, e gli avvertivano di tutto. I Principi, che lo avevano solecitato a questa guerra, si erano messi in arme, per secondare le di lui mosse, e congiungersi a lui colle proprie milizie. Magdeburg, piazza di molta considerazione, situata sopra l’Elba, forte, popolata, ricca, che dominava molto paese, a persuasione di Cristiano Marchese di Brandeburg s’era dichiarato per Gustavo; Ed esso affine di tenerlo costante nel proprio partito, v’aveva invitato il Baron di Falchemberg. Questa Città era sempre stata avversa alla Casa d’Austria. Fin dal tempo di Carlo quinto erasi dichiarata contra di lui. Nella guerra passata l’aveva assediata il Valstain; Ma poi contento di grossa contribuzione impostagli, la lasciò in pace. Con l’acquisto d’essa meditava il Re di Svezia, di piantare la sede della guerra nel cuore dell’Alemagna. Per avvicinarvisi, e rinforzarla di gente, entrò negli Stati dell’Elettore di Brandeburg. Coll’eloquenza, in cui era felicissimo, guadagnò quel Principe, che gli accordò il passo per le sue contrade, ed ammise il di lui presidio in Spandau piazza del suo Elettorato.

Il General Tilli era pervenuto nella Sassonia coll’esercito Imperiale. Inoltratosi a’ confini della Pomerania, aveva per qualche tempo minacciato d’assalire lo Svezzese; ma vedendolo trincierato gagliardamente con forti benissimo intesi guerniti di molti Cannoni, si ritenne. Dall’altra parte, considerando l’importanza di non lasciar dietro alle spalle Magdeburg, piazza di rilevante polso, tenuto consiglio co’ suoi più confidenti, lasciò grosse guarnigioni a que’ confini, ed applicossi all’assedio di questa Città. L’oppugnazione riuscì difficilissima per la robustezza delle muraglie interne, che l’attorniavano, e per i molti forti esteriori.

Il Tilli, bramoso di conservare Città, cotanto famosa, invitò più volte gli abitanti, a rendersi sotto l’ubbidienza di Cesare. Ma, riuscendo inutili le di lui proposte, ordinò l’assalto generale. Allarmati tutta la notte i Cittadini, poi la mattina fingendo gl’Imperiali di riposare, quando s’accorsero, ch’erasi sminuito il grosso de’ difenditori, salirono un forte, ne cacciarono il presidio; Indi datisi mano gli uni gli altri, ascesero sul terrapieno, e trucidate le scarse sentinelle, entrarono dentro i ripari, occuparono la porta vicina, e per essa diedero accesso alla Cavalleria, che scorrendo per tutte le strade, sottommisse al sacco quella Città, forse la più bella, e la più doviziosa di tutta la Germania. Qui non finirono le disgrazie. S’accese un fuoco violentis-