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una cosa, e un altro, a farla; ch’egli è mostrare buona intenzione, e averla ria. Esopo dice: Spesse volte fanno meno che gli altri coloro che fanno grandi parole.

Il decimo vizio si è a biasimare altrui. Un Savio dice: Innanzi che ’l fuoco s’appigli, il fumo si leva; innanzi che ’l sangue si spanda, si escono le bestemmie e le minacce.

L’undecimo vizio si è ad usare sempre aspre parole. Salomone dice: Le parole ben composte sono come fao di mèle. Ancora dice: Il dolce parlare si rompe l’ira, e il parlare duro multiplica furore. Sirac dice: La dolce parola moltiplica gli amici e mitiga i nemici. Ancora: La citara e lo salterio fanno assai soavi suoni; ma sopra tutto si è dolce suono quello della buona lingua.

Il duodecimo vizio si è a dire villania ad altrui. Salomone dice: Chi mattamente manifesterà il suo vizio altrui, udirà li suoi più per tempo che non vorria. Aristotile dice: Chi ha la trave nel suo occhio dice al compagno che si tolga la festuga dal suo.

Il terzodecimo vizio si è a dire alcuna laida e brutta parola. Santo Paolo dice: Le brutte parole corrompono gli buoni costumi. Omero dice: La lingua dimostra quel ch’è ascoso nel cuore.

Il quartodecimo vizio si è a fare scherno d’altrui. Salomone dice: Gli schernitori Iddio si gli schernisce, e a’ mansueti Iddio dà la grazia. Ancora: Agli schernitori sono apparecchiate le schernie, e alla testa de’ matti la mazza. Cato dice: Non ti fare scherno di detto nè di fatto d’altrui, per-