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capitolo xxxi. 89

colui che ha alcuna podestà sopra di lui: la terza si è ingratitudine, cioè a non volere essere conoscente de’ beneficj ricevuti; e questo si è per il vizio della superbia. E puossi assimigliare il vizio della superbia al falcone, che vuole sempre mostrare di signoreggiare gli uccelli: e s’è già trovato degli falconi che hanno avuto ardire di volere uccidere l’aquila, ch’è donna e reina di tutti gli uccelli. E là dove il falcone fa nido, batte tutta la riviera d’attorno, e mai non lascia usare ivi alcuno uccello che viva di rapina, per volere essere signore della riviera. Salomone dice: Tre generazioni di gente sono che non s’amano: il povero superbo, il ricco bugiardo, e il vecchio lussurioso. Anche dice: È sempre quistione fra gli superbi. Santo Bernardo dice: Egli è gran maraviglia de’ superbi, che non possono abitare in terra colle persone, nè possono volare in cielo; dunque rimangono alla fiamma del fuoco che durerà. Plato dice: Superbia si è vizio che corrompe le persone; e chi va più innanzi, meno lo conosce. Jesus Sirac dice: La superbia è cominciamento di tutti i mali. Ancora dice: Gli piati e le guerre menomano l’avere; e la superbia si disfà le case ricchissime. E di ciò sono tre ragioni: la prima, perchè fu lo primo peccato: la seconda, perchè non è cosa al mondo che sia in dispiacere a Dio, che la superbia non la cresca: la terza, che da lei nascono tutti gli altri peccati. E da superbia a vanagloria si è grande differenza: superbia si è a credersi valere più che gli altri nell’animo suo; e vanagloria si è a mo-