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Ella, cara Contessa, non conosce del Boccaccio che il Decamerone, e fa benone. Se qualche professore di letteratura glie ne movesse rimprovero, lasci dire: e non si lasci persuadere ad annoiarsi leggendo di Dante la Monarchia per rispetto alla Divina Commedia, leggendo del Petrarca l'Africa per rispetto al Canzoniere, o dell’Ariosto le Satire per rispetto all’Orlando.
Ella fa benone, ripeto, a non procurarsi dotti sbadigli leggendo le opere minori del nostro grande novelliere: ma può credermi in parola quando io l’assicuro che tutto il poemetto mitologico intitolato Ninfale Fiesolano è dedicato agli immaginari amori dell’Africo e della Mensola, i due torrenti che racchiudono la collina di Majano: e in esso descrive, o nomina, o designa così chiaramente le località, le selve, le fonti, che non c’è davvero bisogno d’interprete.
E nell’Ameto... mi contento d’una fotografia, che Ella può verificare senza muo-