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FRU — 410 — FUD


– di marturana, dolciume che facevano le monache della Martorana, ch’era uno de’ mille Monisteri. || E si dice fruttu il sorbetto di frutto: frutto. || E tutti frutti, un sorbetto dov’entran minuzzoli di molte frutta: giardinetto. || frutti, le imitazioni in pittura, ricamo, ecc.: frutti. || fruttu di fruttu, usura dell’usura, interesse dell’interesse. || frutti fora tempu, oltre al senso proprio cioè frutto che si mangia passata la sua stagione: frutti di stagione, significa anche avvenimento inaspettato: inaspettatezza. || – di mari, gli animali marini tutti del genere delle telline, arselle, ecc.: frutti di mare. || E frutti assolutamente è il servito delle frutte nel desinare: la frutta.

Fruttuàriu. s. m. Colui che gode dei frutti d’un capitale temporariamente.

Fruttuusamenti. avv. In modo fruttuoso: fruttuosamente.

Fruttuusissimamenti. avv. sup. Fruttuosissimamente.

Fruttuusitati. s. f. Qualità di ciò che è fruttuoso: fruttuosità, fruttuositade, fruttuositate.

Fruttuusu. add. Che reca frutto: fruttuoso. || Fruttifero: fruttuoso. || Per sim., utile, che giova: fruttuoso. Sup. fruttuusissimu: fruttuosissimo.

Frutu. add. Contratto di firutu: ferito (Pitrè).

Fruvuliata di ventu. s. f. Nodo di vento, vento tutto a un colpo e che duri poco: folata di vento.

Fu. s. m. Specie di erba altrimenti detta valeriana: fu. Phu valeriana L.

Fua. V. fuga.

Fuanazzu di rocca. V. cuccuni.

Fuanu. V. cuccu.

Fùaru, Fuareddu. V. frugareddu.

Fuattiari. V. fugattiari.

Fuazza. V: fucaccia.

Fuazzu. V. sfinciuni. Così nell’oriente dell’Isola, corruzione di focaccia.

Fucaccia. V. sciaguazza.

Fucali, Fucara. add. Di pietra dalla quale si cava il fuoco percuotendola coll’acciarino: focaja.

Fucata. s. f. Un grande fuoco: focone, focarone.

Fucazza. V. sciaguazza.

Fuchïanti. s. m. Chi fa fuoco nelle fornaci. || Chi fa fuoco con archibuso in un combattimento.

Fuchïari. v. a. Curare col fuoco una parte infetta, dar il fuoco. || Si dice di legni, doghe, ecc. per metterli al fuoco onde addirizzarli o dare loro la figura voluta. || met. Costringere, forzare alcuno: P. pass. fuchïatu, in tutti i significati.

Fuchicchiu, Fuchiceddu. dim. di focu: focolino, focherello, focuccio, fuochino.

Fuchista. V. fochista.

Fuchittu. V. fuchiceddu.

Fucilari. v. a. Uccidere con fucile: fucilare.

Fucilarìa. s. f. Gran numero di fucili. || Spari di fucili insieme; fucilerìa (già d’uso). || Per saittera. V. || Ed anche complessivamente le compagnie de’ fucilieri.

Fucilata. s. f. Colpo di fucile: fucilata. || ’ntra ’na fucilata, in un attimo: in un batter d’occhio.

Fucilazioni. s. f. L’uccidere col fucile, il titolo di siffatta pena: fucilazione.

Fucilazzu. pegg. di fucili: fucilaccio.

Fucileddu. dim. di fucili.

Fucileri. s. m. Soldato armato di fucile: fuciliere.

Fucili. s. m. Schioppo de’ soldati: fucile. || T. anat. Ciascuno de’ due ossi della gamba: fucile. || T. pett. Bacchetta di acciajo alquanto lunghetta per via di cui raddrizzasi il taglio de’ ferri: tornafilo.

Fucilignu. V. ficilignu.

Fuciluni. accr. di fucili.

Fucina. s. f. V. forgia. || met. Luogo dove si riducono uomini di mala vita, trattando cose infami e pessime: fucina.

Fucu. s. m. T. zool. Il maschio delle pecchie: fuco. || T. bot. Pianta di un bel colore da cui cavasi un belletto: fuco. || Alcune alghe che vengono raccolte per ingrassar i campi: fuco.

Fucularazzu. pegg. di fucularu.

Fuculareddu. dim. di fucularu: fochettolo, focolaretto.

Fuculariccehiu. dim. di fucularu: fornellino.

Fucularu. s. m. Luogo nelle case dove si fa il fuoco: focolare. || T. magn. Fucina. V. forgia. || Adunanza di persone raunate a scorbacchiare e sparlar dell’uno e dell’altro: combriccola; e anche senza idea cattiva: crocchio, capannucce. || cosi di dirisi a lu fucularu, ciance, ciarle: baje. || cunti di la nanna a lu fucularu, fiabe, fole: pappolate, cose da dire a veglia. || fari o armari fucularu, domiciliarsi: far sua dimora. E in cattivo senso, unirsi a sparlare e criticare o macchinar cose: far il gazzettino, far broglio, dar il cardo a uno, tener loggia, combriccolare.

Fucularuni. accr. di fucularu.

Fucunata. s. f. Quantità di fuoco atto a scaldare o a cuocere. || fig. Dicesi di un visibilio di larghe profferte che poi non si mantengono.

Fucuneddu. dim. di focone, arnese per lo più portabile, ove si fa fuoco per usi domestici: foconcino.

Fucuni. s. m. Vaso da tenervi fuoco per varî bisogni: focone. || accr. di fuoco: focone. || Nelle armi da fuoco è il luogo dove sono forate per dar loro fuoco: focone.

Fucusamenti. avv. In modo focoso, con ardore e veemenza: focosamente.

Fucusazzu. pegg. di fucusu.

Fucuseddu. dim. Focosetto.

Fucusu. add. Infuocato, ardente: focoso. || Detto di cosa di natura del fuoco: focoso. || fig. Rosso come fuoco, acceso: focoso. || Per iracondo. || met. Di animo caldo, di intenso e veemente desiderio: focoso. Sup. fucusissimu: focosissimo.

Fucusuni. accr. di fucusu: di molto focoso.

Fudda. s. f. Moltitudine di gente: folla, se porta l’idea d’incomodo del calcarsi: calca; se poi desti l’idea di popolo che si muove, l’idea di pressione, urto: pressa. Serra è calca che serra il passo (Tomm. D.). || Gran quantità di checchessia: folla. || Prov. fudda e mala vinnita, o gran fudda e pocu vinnita dicon i mercanti, cioè molta apparenza e poco sostanza: gran chiesa e poca festa, o gran rombazzo e poca lana.

Fuddacchiuni. add. Che ha del folle, pazzericcio: pazzerello.

Fuddamentu. s. m. Lo stivare: stivamento.