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LAG — 519 — LAM


grimanti: lagrimante. P. pass. lagrimatu: lagrimato.

Lagrimatòriu. add. T. anat. Di uno dei muscoli dell’occhio: lagrimatòrio.

Lagrimaturieddu. (D. B.) dim. di lagrimatòriu.

Lagrimazioni. s. f. Il lagrimare: lagrimazione. || Infermità degli occhi per la quale lagrimano; o delle piante per cui distillano una certa linfa: lagrimazione.

Lagrimedda. dim. di lagrima: lagrimetta, lacrimetta.

Lagrimèvuli. add. Atto a indur le lagrime, luttuoso: lagrimèvole.

Lagrimiari. V. lagrimari.

Lagrimuna. accr. di lagrima: lacrimone.

Lagrimusamenti. avv. In modo lagrimoso: lagrimosamente.

Lagrimusu. add. Pieno o bagnato di lagrime: lagrimoso.

Lagrimuzza. dim. di lagrima: lagrimuccia, lagrimuzza.

Lagu. s. m. Grande estensione d’acque permanenti: lago. || Gran quantità d’umore: lago. || Grande abbondanza di checchessia: lago. || essiri ’nt’on lagu di suduri, essere fradicio mezzo di sudore: esser in un lago di sudore.

Laguni. accr. di lagu: lagone.

Lagusta. V. alagusta.

Lagustedda. dim. di lagusta.

Lahò. V. alaò.

Laicali. add. Di o da laico: laicale.

Laicu. s. m. Non iniziato alle cose sacre: làico. || Frate converso: laico. || Chi è poco pratico o ignorante di checchessia: laico.

Laidamenti. avv. In modo brutto: bruttamente. || Sozzamente: laidamente.

Laidazzu. pegg. di laidu: bruttaccio.

Laidizza. s. f. Difetto visibile di proporzioni, di convenienza: bruttezza. || Schifezza: laidezza, laidità.

Làidu. add. Deforme, che manca della proporzione, della convenienza: brutto, laido ma quest’ultimo ha senso morale e vale osceno, sozzo, indecente. || Guasto, corrotto, inservibile: brutto, inutile. || Anco per cattivo. Sup. laidissimu: bruttissimo.

Laiduliddu dim. di laidu: bruttino.

Laidumi. V. laidizza.

Laiduni. accr. di laidu: bruttone.

Laiduzzu. dim. di laidu: bruttino.

Laimari. V. lamiari. || V. lagrimari.

Làiu. V. laidu.

Làllara. V. boffa.

Lama. j. f. Piastra di ferro, la parte metallica dov’è il taglio negli strumenti da taglio: lama. || essiri lama pruvata, esser uomo sperimentato: da bosco e da riviera, cappato. || Prov. la bona lama si vidi alla mola, alla prova si conosce chi vale: il buon ferro si vede alla ruota o alla pietra. || bella lama pri fari cutedda, per ironia si dice ad uomo tristo: bel figuro! lamaccia. || aviri bona lama, detto di animale, avere buona crescenza. || lama o gran lama di fissa, si dice ad uomo sommamente soro.

Lamagnu. V. citarra. || V. lavagna.

Lamanni. V. scoddi.

Lamazza. pegg. di lama: lamaccia.

Lambicu. V. lammicu e derivati.

Lamentarisi. V. lamintarisi.

Lamentu. s. m. La voce che si manda fuori dolendosi: lamento.

Lamera. s. f. Specie di ferrereccia varia, piastre di metallo: lamiera.

Làmia. s. f. T. zool. Specie di pesce cartilaginoso: rana pescatrice, diavolo marino. Lophius pescatorius L. || Altro pesce con denti acuti e biforcuti; corpo bislungo; testa larga e sottile: làmia. Squalus carcharius L.

Lamiari. v. intr. Patire fame, esser famelico. || Aver bramosia: aver frègola. || met. Affliggersi, angustiarsi. || Venir meno, sfinirsi: basire, languire. || Per tampasiari. V. . V. || Campare con istento: campacchiare. || Per lastimiari. V. || intr. pass. Per lamentarsi (Pasq. del Gr. λοιμάω: son famelico. Per certi suoi sensi potrebbe parere metatesi di laimari V. per lagrimari).

Lamicedda. dim. di lama: lametta, lamella.

Làmina. s. f. Piastra di metallo, o altra cosa similmente fatta: làmina.

Laminetta. dim. di lamina: laminetta.

Lamintamentu. s. m. Il lamentarsi, lamento: lamentamento.

Lamintanza. s. f. Lamento: lamentanza.

Lamintarisi. v. intr. pron. Dimostrare con voce cordogliosa il dolore: lamentarsi. || Far doglianze o richiamo di checchessia; querelarsi: lamentarsi. || Prov. io mi dogghiu e autru si lamenta, uno ha il male ed altro si lamenta. || nuddu si lamenta si nun si doli, per cui quando il popolo s’agita egli patisce qualcosa. || voi stari bonu? lamentati: chi si lamenta può guarire. P. pass. lamintatu: lamentato.

Lamintata. V. lamintamentu. (A. V. ital. lamentata).

Lamintatuna. accr. Prolungato lamento: lamentìo.

Lamintaturi. verb. Chi si lamenta: lamentatore.

Lamintazioni. s. f. Il lamentarsi, lamento: lamentazione. || – di Geremia V. treni.

Lamintaziunedda. dim. di lamintazioni: lamentazioncella.

Lamintazzu. pegg. di lamentu: lamentaccio.

Laminteddu. dim. di lamentu: lamentino (a Firenze).

Lamintèvuli. add. di lamentu: lamentèvole.

Lamintusamenti. avv. Con lamento: lamentevolmente.

Lamintuseddu. dim. di lamintusu. Alquanto lamentoso.

Lamintusu. add. Pieno di lamento; degno d’essere compianto: lamentoso. Sup. lamintusissimu: lamentosissimo.

Làmiu. s. m. T. bot. Pianta che ha le foglie macchiate bianche. Lamium maculalum L.

Lammicamentu. s. m. Il lambiccare: lambiccamento.

Lammicari. V. allammicari e seguenti. || Per piovigginare: lamicare (Nerucci).

Lammicata. s. f. Pioggerella, il lamicare: lamicata (Nerucci).

Lammìcu. V. allammicu. || Per angoscia.

Lammicusu. add. Con istento, con affanno: affannoso, angoscioso.

Lampa. s. f. Vaso senza piede, entro cui si tiene acceso lume ad olio: làmpana, làmpada e poet.