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ter da banda la coscienza. || gridari comu un’arma addannata: urlar come un’anima dannata. || arsa l’arma! Imprecazione. || l’arma a Diu, lu corpu a la terra e la terra e la robba a cui veni: l’anima a Dio, il corpo alla terra e la roba a chi s’appartiene. || la megghiu cosa chi tu po’ fari, pensa chi l’arma ti vo’ salvari: beato quel corpo che per l’anima lavora. || mittirisi a fari ’na cosa cull’arma: mettersi con l’anima a far checchessia, attendervi a tutt’uomo. || armi-santi: anime sante quelle che credonsi al purgatorio. (A. V. ital. arma).
Arma. s. f. Ogni arnese da offesa o difesa: arme, arma. || Insegna gentilizia: arme. || Fig. Tutto ciò che serve a confutar opinioni, distrugger errori ecc.: arme. || vèniri all’armi curti: venir alle strette. || all’armi curti: senza tanti discorsi, senza ciarle. || armi bianchi: armi bianche, quelle di ferro o d’acciajo ma che non s’usan a polvere. || armi a focu: armi da fuoco, quelle che si paran a polvere. || arma duna armu; l’arme dà animo. || l’armi di lu putruni nun tagghianu e nun firiscinu a nissunu: l’armi de’ poltroni non tagliano nè forano. || accatta l’armi in tempu di paci: nel mese di maggio fornisciti di legne e formaggio, preparati innanzi il bisogno. || essiri in armi supra l’armi: esser in arme, o sull’arme, pronti a guerreggiare. || l’armi di la donna su’ la lingua; la donna si difende e offende colla lingua.
Armacchia. V. murazzu. || Macerie.
Armalazzu. s. m. pegg. di armali: animalaccio. || Così chiaman i contadini le serpi velenose o brutte. || Fig. Uomo scioccone: animalaccio.
Armaleddu. s. m. dim. di armali: animaletto.
Armali. s. m. Propriamente ogni creatura con anima, ma specialmente si dice delle irragionevoli: animale. || Fig. Persona sciocca: animale.
Armaliscamenti. avv. A mo’ d’animale: animalescamente (Crusca).
Armaliscu. add. Che è ed ha dell’animale: animalesco.
Armalitati. V. asinità.
Armalunazzu. V. armalazzu.
Armaluni. s. m. accr. di armali: animalone.
Armaluzzu. vezz. di armali: animaluccio, animaluzzo.
Armamentu. s. m. Armamento.
Armari. v. a. Fornir d’arme: armare. || Met. Fortificare: armare. || armari putia: metter su bottega. || armari cufularu: far conciliaboli, e in generale p. e. armari vucciria, cunvirsazioni ecc.: metter su, fare ecc. || armari di bruscu o di rusticu: far il viso dell’arme, mostrarsi adirato. || T. mar. Munire di cannoni, o semplicemente allestire una nave: armare. || Rifl. a. armarsi. || Fig. armarisi di pacenzia, quasi fornirsi di pazienza. || Per dar animo, ardimento: animare. P. pass. armatu: armato. || Animato.
Armarìa. s. f. Luogo dove si ripongono o conservano le armi: armeria.
Armarieddu. dim. di armariu: armadietto e vezz.: armadino.
Armariottu. s. m. dim. Armadiotto (Fanf. Una casa fiorentina da vendere).
Armàriu. s. m. Arnese di legno con imposte per riporvi robe, vestiari ecc.: armadio, armario.
Armariuni. s. m. accr. di armariu: armadione.
Armaru. V. armariu.
Armata. s. f. Propriamente moltitudine di navilii da guerra: armata. || Trasl. dello esercito o moltitudine armata: armata.
Armata-manu. Posto avv. A mano armata: armata-mano.
Armatamenti. avv. Con armi: armatamente.
Armatedda. s. f. dim. d’armata: armatella, armatetta.
Armatissimu. add. sup. di armatu: armatissimo.
Armatuni. V. armatissimu.
Armatura. s. f. Guarnimento d’armi che si porta addosso: armadura, armatura. || Met. Ciò che la natura ha dato per difesa a molti animali: armadura. || T. art. Quelle cose che si pongono per sostegno, anima, fortezza di checchessia: armadura. || T. legn. Le spranghe delle imposte, su cui son confitte le tavole: armadura. || T. tess. Tutti i licci ordinati per tessere il drappo: armadura. || armatura di li riti, le maglie che circondan le reti: armadura delle reti.
Armaturedda. s. f. dim. d’armatura: armaduretta.
Armaturi. s. m. Capitano di nave armata autorizzata dal governo per corseggiare sopra i nemici: armatore. || Il proprietario della nave: armatore.
Armazza. s. f. pegg. di arma: animaccia. || Pegg. di arma: armaccia (Tramater).
Armellinu. s. m. T. zool. Specie di donnola che nell’inverno cangia il bruno del pelo in bel bianco, conservando il fiocco nero in punta della coda: armellino. Mustela Erminea. || La pelle di esso: armellina.
Armentu. (Atanasio da Aci) s. m. Branco di animali grossi domestici: armento.
Armeri. s. m. Colui che fabbrica o rassetta l’armi: armajuolo.
Armicedda. s. f. dim. di arma: armicella. || dim. di arma: animetta.
Armicinu. s. m. Sorta di drappo leggero, così detto dalla città di Ormus donde in prima fu portato in Europa: ermesino, ermisino.
Armìggeru. add. Che porta od usa le armi, bravo, coraggioso: armigero.
Armigghia. V. jippuni.
Armiggi. s. m. pl. Le funi e l’ancore e simili attrezzi di marina: armeggi. || Gli strumenti di un’arte: utensili e arnesi nel senso di strumenti. I latini certi arnesi dicevan arme. Virgilio: quae sint duris agrestibus arma.
Armiggiu. s. m. Maneggio. || fari l’armiggiu: far l’esercizio delle armi.
Armillari. V. sfera.
Arminiu. luci comu l’arminiu; dicesi di cosa lucida, da ambra quasi ambrino: arminio (Pasq.).
Armintèri. s. m. Guardiano di armenti: armentario.
Armintizzu. add. Appartenente ad armento: armentario.
Armintusu. V. armintizzu.
Armisinu. V. armicinu.
Armistiziu. s. m. Sospensione breve di battaglia: armistizio.
Armonia. V. armunia e derivati.
Armònicu. add. Che ha o rende armonia e che appartiene ad armonia: armonico.